PISTOIA. Dopo quasi tre anni di segnalazioni del degrado dovuto ad incuria, l’amministrazione “Per Samuele Bertinelli” sta cercando di pianificare una pioggia di interventi straordinari per coprire a fatica quelli che dovevano essere ordinari.
Questo naturalmente non può che appesantire ulteriormente la responsabilità politica di chi, fino ad oggi, ha di fatto mancato totalmente l’occasione di lasciare un segno positivo e tangibile nella città.
Tutta la campagna elettorale di Bertinelli è infatti orientata al passato per nascondere questi 5 anni di malgoverno e addirittura per distinguersi dai precedenti 10 anni di Berti nel tentativo di riproporsi nei prossimi 5 anni con una veste assolutamente irriconoscibile.
È chiaro come il Partito Democratico locale abbia capito che rischia seriamente di perdere il governo di Pistoia, dove aveva e ha una macchina elettorale molto importante.
Annuncia, infatti, addirittura 60 milioni di finanziamenti. E dove sarebbero stati spesi tutti questi soldi? Nel lungo elenco delle opere nemmeno iniziate?
Cito solo i casi più eclatanti: Ceppo, riqualificazione delle periferie, Piazza Spirito Santo, ecc.
Si sparano le grandi cifre ma, ahinoi, non si è affatto concreti. Si tenta di “abbagliare la memoria” per celare solo gli evidenti fallimenti della recente stagione di governo del Bertinelli 1.
Servono le idee, serve la visione e Roberto Bartoli ne ha da vendere.
Idee chiare e semplici; rimettere mano al decoro cittadino con una razionalizzazione degli interventi urgenti e delle opere di riqualificazione, ricucire lo strappo tra il palazzo e i pistoiesi con alleggerimenti fiscali mirati e, finalmente, dare spazio alla comunità dove si possono intercettare risorse ed energie fino ad oggi impossibilitate ad esprimersi per colpa delle chiusure ideologiche.
Massimo Alby
