PISTOIA. ESAME DIAGNOSTICO, MA NON ERA IL SUO

Elettromiografia
Elettromiografia

PISTOIA. Una lettrice ci scrive:

Rubo soltanto qualche secondo per segnalare l’ennesimo malfunzionamento della sanità.

In data 13 giugno u.s. mi sottopongono all’ospedale di Pescia ad un esame diagnostico di elettromiografia. Mi viene consegnato un referto medico in busta chiusa e lo specialista mi comunica a voce che l’esame era nella norma e non presentava anomalie.

Confortata da tale giudizio, ho aperto la busta ed ho guardato solo le conclusioni senza far caso alle generalità del paziente. Quindi sono tornata a casa e, presa da altre vicende personali, non ho pensato di recarmi dal mio medico per far controllare l’esame.

I disturbi per i quali avevo effettuato l’esame di laboratorio continuavano a procurarmi dolori e soltanto in data odierna (6 agosto – n.d.r.) decidevo di recarmi dal mio medico curante per manifestare la mia preoccupazione, e nell’occasione facevo visionare il riscontro diagnostico di cui si parla. Dopo averlo guardato, il medico mi comunica che il referto in questione non era il mio, bensì quello di un altro paziente di 78 anni.

Ora mi chiedo: che fine ha fatto il mio referto e qualora si fosse trattato di una patologia più grave, come sarei potuta intervenire in tempo evitando ulteriori complicazioni?
Gentile direttore, mi sono permessa di segnalare questo disguido (chiamiamolo così) in maniera da focalizzare l’attenzione sui numerosi disguidi che quotidianamente si verificano in danno dei pazienti.

Ad ognuno le proprie considerazioni. Grazie per l’attenzione concessami. Naturalmente posso documentare quanto rappresentato.

Lettrice preoccupata

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