pistoia. IL CONSIGLIO HA PARLATO DELLA RETE DEL METANO

Consiglio Comunale Pistoia
Consiglio Comunale a Pistoia

PISTOIA. La terza interpellanza trattata nel consiglio comunale di mercoledì 27 luglio ha riguardato l’estensione della rete di distribuzione del metano a cura di Toscana Energia. Alla luce dei contenuti contrastanti emersi nell’ambito di due riunioni avvenute rispettivamente nel marzo 2014 e nell’aprile 2016, il consigliere di Pistoia Domani Tomasi ha chiesto se Toscana Energia abbia redatto il piano definitivo per la realizzazione dell’opera contente il cronoprogramma dei lavori e i costi definitivi; se nel piano degli investimenti del Comune è prevista questa opera e come verrà finanziata; quali sono i motivi che hanno portato all’aumento dell’importo dell’intervento; eventuali costi a carico degli utenti.

In risposta, l’assessore all’ambiente Belliti ha ricordato che l’estensione della metanizzazione è un obiettivo importante per l’amministrazione comunale, per i minori costi nella bolletta dei cittadini e soprattutto per l’abbattimento dell’inquinamento atmosferico e la qualità dell’aria.

L’estensione su quella parte del territorio comunale è già iniziata negli anni scorsi nelle frazioni di Ponzano, Le Pozze e tutto l’abitato di Santomoro, e il nuovo progetto sarebbe la naturale prosecuzione di un investimento già importante.

Una prima proposta di intervento era stata presentata da Toscana Energia nel 2013 e consisteva nell’indicazione del tracciato e in una stima dei costi per circa 1.700.000 euro, di cui 1.200.000 a carico di Toscana Energia e per la parte eccedente con risorse del Comune.

Dopo un confronto con l’amministrazione, lo scorso 30 giugno è stato consegnato dall’azienda di fornitura del gas un progetto preliminare, suddiviso in sette lotti, con costi complessivi suddivisi tra Toscana Energia e Comune. Il progetto comprende la posa di 14 km e mezzo di tubazioni per 426 potenziali punti di consegna. La stima complessiva è di 1.892.000 euro, di cui 1.080.000 euro a carico di Toscana Energia e 812.000 a carico dell’Amministrazione (relativamente a scavo e bitumature). È stato immediatamente attivato un tavolo tecnico per approfondire questioni operative e amministrative.

L’aumento dei costi, ha precisato l’assessore, è dovuto alla previsione di andare a operare su un territorio prevalentemente roccioso, quindi con scavi problematici, e dalla necessità di intervenire su impianti sia esistenti sia nuovi. L’Amministrazione ha comunque contestato tali costi e chiesto verifiche, ponendo come non negoziabile l’estensione in tempi rapidi della rete di Cignano.

Presentato il progetto al Comitato delle Valli delle Buri, il mese di agosto sarà utilizzato per concludere gli approfondimenti tecnici e raccogliere adesioni sul territorio, con l’obiettivo di partire con i lavori del primo lotto (Cignano) in autunno. L’opera complessiva sarà comunque attuabile in più annualità.

“Condividiamo l’intento dell’Amministrazione di estendere la rete, è un investimento strategico” ha ricordato in replica il consigliere Tomasi di Pistoia Domani che si è detto, però, preoccupato per la copertura del piano degli investimenti per l’anno in corso e seguenti; per la previsione nel 2017 della gara Atem – ambiti territoriali ottimali – per la distribuzione del gas naturale; per la questione relativa alla proprietà delle reti; per l’aumento dei costi del progetto.

Sulle condizioni di lavoro delle addette di pulizia dell’ospedale San Jacopo si è concentrata la quarta interpellanza. Nell’ottica di chiedere tutele per i diritti dei lavoratori, il consigliere di Pistoia Domani Tomasi ha sollecitato chiarimenti sulla gestione del servizio e sul subentro della cooperativa Manutencoop.

In risposta, l’assessore al sociale Nuti ha letto una nota predisposta dall’Azienda Usl Toscana centro, in cui viene precisato innanzitutto che “l’ospedale San Jacopo è uno dei quattro ospedali la cui costruzione è stata realizzata con il ricorso al contributo del privato al quale, mediante un rapporto di concessione, è stato trasferito il diritto a costruire e gestire i servizi commerciali e quelli non sanitari oggetto di apposita convenzione. Tale convenzione prevede che il concessionario possa gestire i servizi non sanitari con i propri soci, ovvero avvalendosi di terzi in genere. Il rapporto contrattuale interviene, quindi, tra il concessionario e il provider, non partecipando l’Asl alle modalità di scelta del contraente e alla determinazione dell’importo contrattuale del servizio affidato”.

L’azienda Usl verifica comunque l’assolvimento degli obblighi contrattuali del concessionario del servizio attraverso la richiesta di apposita documentazione.

“Per quanto concerne la verifica della pulizia – si legge nella nota – essendo un contratto di risultato, il capitolato prestazionale disciplina le procedure e i controlli per la verifica del livello di qualità attesa, che prevede 210 controlli trimestrali”. In caso di violazioni o inadempimenti degli obblighi contrattuali vengono applicate precise disposizioni.

In chiusura, il consigliere Tomasi ha evidenziato che nella risposta ricevuta non viene precisata l’entità del contributo pubblico destinato al concessionario e la cifra che, in ultima analisi, arriva effettivamente ai lavoratori. Criticata, quindi, anche la paga oraria delle addette alle pulizie e i tempi ristretti concessi per portare a termine il lavoro.

Alessandro Tomasi
Alessandro Tomasi

“Il male principale sta a monte della vicenda, quando si è deciso di fare il project financing ha concluso il consigliere.

L’ultima interpellanza è stata presentata da Del Bino del Movimento 5 Stelle e ha riguardato la mancata presentazione da parte dell’assessore al bilancio Palagi del provvedimento di rendiconto 2015.

A tale proposito, l’assessore Belliti ha chiarito che l’assessore aveva la facoltà di rinunciare alla presentazione della delibera sul rendiconto, che era stata illustrata ampiamente durante la riunione della commissione consiliare dedicata al tema.

Gli atti della delibera, sono consultabili dai cittadini sul sito istituzionale e tramite contatto con gli uffici; non c’è stata quindi alcuna lesione dei diritti dei consiglieri né delle regole della trasparenza. Il rendiconto è stato approvato dal consiglio comunale dopo un approfondito dibattito nella seduta consiliare successiva.

In chiusura, l’assemblea ha approcciato l’ordine del giorno sulle riforme costituzionali presentato dai consiglieri Sforzi, Semplici, Billero, Gallacci, Del Bino, Capecchi, Giorgi e Tomasi, ma la discussione non ha avuto luogo per mancanza del numero legale in aula.

“Chiedo di posticipare a settembre la discussione perché non ci sono le condizioni per dare vita al dibattito” ha esordito il consigliere Pd Giovannelli.

L’assenza di un numero congruo di consiglieri in aula è stata fortemente criticata dalla minoranza.

“Quello assunto dalla maggioranza è un atteggiamento vergognoso. I consiglieri sono stati invitati a uscire dall’aula” ha evidenziato la capogruppo di Pistoia Domani Semplici, seguita da Del Bino del Movimento 5 Stelle.

“Questo documento oggi non viene trattato perché la maggioranza non ha i numeri per bocciarlo” ha concluso la capogruppo di Forza Italia, Celesti.

[comune pistoia]

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