PISTOIA. Invitato da operatori commerciali ambulanti del mercato settimanale in centro storico, dopo essermi reso edotto e documentato che delle 867 azioni di controllo del servizio annonario in tutto il Comune circa 300 riguardano queste attività, ho notato il divenire del mercato storico in un suk.
In un continuo sviamento e della clientela per i commercianti e una continua molestia per chi vuole farsi i fatti suoi, banchetti di raccolta firme nei posti di maggiore viabilità da parte di associazioni-partiti e sindacati, decine di divulgatori di volantini, venditori improvvisati di federe-ombrelli e oggetti vari, questuanti con animali, solo in piazza della Sala ho contato 12 persone non italiane che mentre si acquista merce da un banco chiedono denaro o chiedono con insistenza di comprare fazzoletti, gente che suona il piffero o il violino, un uomo in carrozzina in via degli Orafi che chiede questua in carrozzina, un altro sdraiato sempre in via degli Orafi che bevendo birra chiede spiccioli e sigarette.
Chiunque si accorge del degrado ma almeno vogliamo tutelare chi paga il suolo pubblico, e ci lavora in questo mercato?
Andrea Betti
Consigliere comunale
“Pistoia Spirito Libero”
Apprezzo, di solito, gli interventi di Andrea Betti, ed in parte anche questo, se vogliamo.
I rilievi da lui compiuti sono esatti per quanto riguarda le due persone presenti in Via degli Orafi, per quanto riguarda, più o meno, quanto avviene in Piazza della Sala, ecc. Di mio, allargando lo sguardo, potrei metterci la continua presenza di extracomunitari nei parcheggi a pagamento, quella, strategica, davanti a svariati negozi, bar e farmacie, in attesa delle persone che vi entrano ed escono, ecc.
Tutto questo a segnalare che, comunque la si pensi, è assente, a Pistoia, ma certamente non solo, il controllo del territorio da parte delle istituzioni, ma anche e di più, mi sembra, una qualsiasi idea e proposta su cosa fare con queste persone per organizzarle in qualcosa che sia utile prima di tutto per loro, e così interrompere anche la sceneggiata dei fazzolettini, degli accendini, e, quando piove, degli ombrelli, tutta merce, tra l’altro, che nessuno o pochissimi comprano e comunque di dubbia e discutibile provenienza (piccola mafia, cinesi di Prato? Chissà).
Vorrei però dire al Betti, che, forse senza accorgersene, ha, questa volta, messo insieme realtà assai diverse tra loro, magari considerando, a torto, come disturbatori, anche coloro che, ai vari banchini, raccolgono firme o distribuiscono volantini. Ci mancherebbe dico io!!
Se si considerano disturbatori anche i rappresentanti dell’Alleanza Beni Comuni o dei 5 Stelle, che stanno lì, con estrema pazienza ed abnegazione, a cercare di informare e di far aprire gli occhi ad un pubblico spesso amorfo, indifferente, menefreghista, abulico e disinformato, allora è davvero notte fonda!!
Ma probabilmente, voglio sperare, il Betti si riferiva ad altri banchini e distributori di volantini che, talvolta, stazionano anch’essi tra la zona dell’A.P.T e Via Cavour.
Piero Giovannelli
Domanda: il consigliere comunale Betti, quando raccoglie le firme (ammesso che lo abbia mai fatto), piazza il banchetto in cima al Libro Aperto? Occhio a non dar noia ai sassi!
Il si. Piero Giovannelli , giustamente rileva che durante il mercato la raccolta di firme su svariati argomenti, può essere un elemento vivacizzante e non disturbante.
Però o si accettano tutti i banchetti o tutti si vietano. Nello specifico, sig. Giovannelli, lei che è sempre chiaro nelle sue esposizioni, quali sarebbero i banchetti da non consentire che “stazionano anch’essi tra la zona dell’A.P.T. e via Cavour?.
Grazie.
Egr sig. Bonacchi,
non era certo mia intenzione, e neppure ne avrei il potere, di dire o indicare quali sono i banchetti “buoni” e quelli “cattivi”. Tra l’altro, io conosco piuttosto bene solo le persone dei due banchetti più vicini all’A.P.T, (Alleanza Beni Comuni e 5 Stelle) mentre con altri, che sono peraltro presenti in maniera più saltuaria, ho solo sporadici contatti e quindi non posso dare giudizi. Certamente, e mi rendo conto di dire cose ovvie, il presupposto è che tutti rispettino un minimo di regole collegate al buon vivere civile. Se qualcuno non lo fa, o non sempre lo ha fatto (dall’intervento di Andrea Betti sembra di capire questo), sarebbe giusto che chi di dovere intervenisse.
Sperando di essere stato esauriente, un cordiale saluto,
Piero Giovannelli