“Patrocinare il Toscana Pride significa mandare un umano segnale di accoglienza e riconoscimento della diversità di ciascuno e, nel caso specifico, verso le persone della comunità LGBTQ+”
PISTOIA. L’8 luglio prossimo a Firenze si svolgerà il Toscana Pride – evento annuale che nel “mese dell’orgoglio” vuole ricordare le battaglie vinte e quelle da portare avanti da parte della comunità LGBTQIA+.
“Essere parte di tali manifestazioni e combattere per i diritti civili significa fare una battaglia per l’intera società” — afferma Barbara Masini, Senatrice di Azione nella scorsa legislatura.
“Il gruppo di Azione Pistoia — continua il Segretario Provinciale Raffaello Caciagli — parteciperà convintamente insieme al gruppo toscano del partito: Azione Toscana non ha mai indietreggiato nella battaglia a favore dei diritti umani e civili, grazie anche alla spinta data da Barbara Masini, responsabile nazionale Diritti di Azione”.
Colpisce però, ma non stupisce, che il Comune di Pistoia, a guida Tomasi, non abbia aderito al Toscana Pride .
Sono 80 gli enti pubblici che hanno aderito dando il patrocinio, tra questi solo 5 sono i comuni della provincia di Pistoia: Lamporecchio, Larciano, Montecatini, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Quarrata. Il Comune di Pistoia, capoluogo di provincia, non è tra questi.
“In quanto coinvolto in prima persona nelle battaglie LGBTQIA+, e in veste di responsabile U30 provinciale di Azione, trovo inaccettabile che i giovani pistoiesi — e non solo — debbano vivere in un comune ostile all’inclusione e chiuso alla diversità – spiega Loris Gianneschi —
La non adesione al Toscana Pride da parte della giunta cittadina a trazione Fdi è sintomo grave del contesto in cui un adolescente scopre se stesso ed eventualmente anche la sua diversità rispetto a una maggioranza statistica”.
Pistoia in Azione e Toscana in Azione parteciperanno con forza e condannano, con altrettanta forza, la discriminante, non edificante e ideologica scelta dell’amministrazione comunale. Indipendentemente dalle specifiche posizioni sui diritti civili, patrocinare il Toscana Pride significa mandare un umano segnale di accoglienza e riconoscimento della diversità di ciascuno e, nel caso specifico, verso le persone della comunità LGBTQ+.
Pistoia in Azione chiede risposte da parte del sindaco Tomasi: perché non è stato concesso il patrocinio? Perché un ente pubblico non si fa carico di tutti i suoi cittadini testimoniando di voler tutelare ogni diversità?
Perché si preferisce perpetuare un silente clima di discriminazione e (pre)giudizio anziché dare il buon esempio con messaggi di apertura e inclusione?
[melani — azione toscana]