PISTOIA. Dopo il successo della Traviata e del Barbiere di Siviglia, torna anche quest’anno la lirica al Teatro Manzoni di Pistoia: in scena venerdì 29 aprile (alle 21) la popolarissima opera di Pietro Mascagni, Cavalleria Rusticana, affidata ad un cast di artisti di talento, per la regia di Nicoletta Perondi e la direzione del Maestro Pietro Horvath alla guida dell’Orchestra del Carmine.
L’iniziativa è promossa dall’Associazione artistica culturale “Città di Pistoia” (direzione artistica: Maestro Gianfranco Tolve), in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Pistoia e l’Associazione Teatrale Pistoiese-Centro di Produzione Teatrale.
Nel cast artisti dagli ottimi curricula, con all’attivo collaborazioni con teatri importanti: Selene Fiaschi (Santuzza), Enrico Nenci (Turiddu), Sharon Sage (Mamma Lucia), Romano Martinuzzi (Alfio), Veronica Senserini (Lola), con la partecipazione del Coro “Città di Pistoia” diretto dal Maestro Gianfranco Tolve; Maria Grazia Parisi cura le coreografie (primo ballerino, Alessandro Ciardini; danzatrici del Centro Arte Danza di Pistoia). Le scenografie sono di Daniele Spisa, i costumi di Massimo Poli, le proiezioni di Stefano Poggioni, Light designer Riccardo Tonelli. Maestro collaboratore ed organista, Pietro Rossi.
La serata sarà introdotta da un primo tempo “Quattro passi in teatro con Rossini, Verdi e Puccini”, con alcuni celebri brani dei tre compositori, affidati all’esecuzione di orchestra e coro, ai quali si unirà, in partecipazione straordinaria, il baritono Alessandro Calamai nell’aria La calunnia dal Barbiere di Siviglia.
La prevendita è già aperta alla Biglietteria del Teatro Manzoni di Pistoia (0573 991609-27112), i biglietti possono essere acquistati anche on line su www.teatridipistoia.it e sul circuito Box Office www.boxol.it.
La genesi di Cavalleria Rusticana
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Nel 1888 l’editore Milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera.
I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani avrebbe poi selezionato le tre opere migliori le quali, a spese dell’editore, sarebbero state rappresentate a Roma.
Pietro Mascagni all’epoca dirigeva la Banda locale di Cerignola e venne a conoscenza del Concorso solamente due mesi prima della chiusura delle iscrizioni.
Così chiese aiuto per il libretto dell’opera all’amico Giovanni Targioni Tozzetti, professore di lettere all’Accademia Navale di Livorno e a Guido Menasci: i due si ispirarono, come canovaccio dell’opera, ad una popolare novella di Giovanni Verga, Cavalleria Rusticana. La Giuria selezionò tre opere: Labilia di Nicola Spinelli, Rudello di Vincenzo Ferroni e Cavalleria Rusticana di Mascagni. Il 17 marzo 1890 al Teatro Costanzi di Roma andò in scena, riscuotendo da subito un enorme successo.
Anche se la Cavalleria di Mascagni si differenziava per molti aspetti dalla novella di Verga, fu proprio questo successo ad innescare una forte polemica tra i due autori. Nessuno sa cosa sia esattamente successo tra di loro, ma certamente Mascagni peccò di leggerezza a non chiedere il permesso a Verga, il quale era già affermato scrittore. Essendo Cavalleria Rusticana opera intensa ma di breve durata, fu lo stesso Mascagni che alla Scala di Milano inaugurò la tradizione di rappresentarla assieme ad un’altra Opera, come Tabarro o Pagliacci.
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La regista Nicoletta Perondi, che ha collaborato anche nel cinema con registi quali Leone, Bertolucci, Zeffirelli, Tornatore, Altman e Beatty, così descrive l’impostazione della serata e la sua lettura di Cavalleria Rusticana:
“Non ho voluto rispettare la tradizione di Mascagni di rappresentare Cavalleria Rusticana in abbinamento ad un’altra opera. Ho ritenuto più corretto valorizzare il ruolo importante che avrà Pistoia nel 2017, cioè l’investitura a Capitale Italiana della Cultura, portando in scena, prima dell’Opera, i tre compositori più importanti che l’Italia abbia avuto in ambito operistico, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, che si uniscono così a Mascagni in un quartetto di ‘eccellenze’.
Il programma si apre quindi con l’Ouverture del Barbiere di Siviglia (dove metto in scena il lato scherzoso e vivace di Gioacchino Rossini, esaltandolo con colori caldi e gioiosi) e La Calunnia, aria cantata dal bravo Alessandro Calamai, con il quale mi sono divertita a rappresentarla come una ‘burla’. Terzo brano in programma un altro brano molto conosciuto Crisantemi per archi di Giacomo Puccini: qui ho creato effetti scenici proiettati che richiamano la magia del cinema, interagendo con i musicisti, attraverso un grande spartito musicale, coi ballerini che quasi ‘saltano’ sulle note musicali. Il brano, a palcoscenico vuoto, intende creare una sorta di Preludio figurato per l’opera di Mascagni che segue.
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A chiusura di questa prima parte il celeberrimo Va’ pensiero dal Nabucco di Verdi, uno dei cori più famosi della storia dell’opera, dove si ascolta tutta la drammaticità del lamento di un popolo in cattività: per esaltare questo aspetto ho voluto il coro vestito e coperto di nero, con nuvole che passano sullo sfondo cambiando continuamente forma come a evidenziare il mutare degli stati d’animo. Alla coreografa Maria Grazia Parisi ho chiesto di simulare un blocco di pietra bianca da cui si sprigionano quattro ballerine, a richiamare, nel segno della sofferenza e della solitudine, i celebri Prigioni di Michelangelo.
In questo mio allestimento di Cavalleria Rusticana – conclude Nicoletta Perondi – sparisce totalmente qualsiasi forma di proiezione. Mi premeva soprattutto esaltare il buio della notte, il bianco caldo della Sicilia, le luci accecanti di questa terra. Ho chiesto perciò a Daniele Spisa, che firma le scene, la semplicità delle linee, le fughe dei piani in prospettiva come lettura dell’azione scenica.
Lo sforzo più grande l’ho chiesto ai cantanti, che sono chiamati ad interpretare il loro ruolo come se fossero attori drammatici, con una particolare attenzione alle parole che cantano, perché queste sono piene di drammaticità, impossibili da ignorare. I momenti più forti di Cavalleria verranno esaltati da cupe luci, che rasenteranno il buio, come nella scena della processione. Per il finale di Cavalleria ho voluto, infine, rievocata l’immagine della Pietà di Michelangelo, come a chiedere perdono della fragilità dei sentimenti che ogni essere umano ha in sé…”.
Personaggi e interpreti
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- Santuzza Selene Fiaschi (soprano)
- Turiddu Enrico Nenci (tenore)
- Mamma Lucia Sharon Sage (contralto)
- Alfio Romano Martinuzzi (baritono)
- Lola Veronica Senserini (mezzosoprano)
- con la partecipazione straordinaria di Alessandro Calamai nell’aria de La calunnia da Il barbiere di Siviglia
- Coreografia Maria Grazia Parisi
- Primo ballerino Alessandro Ciardini
- Ballerine Benedetta Cappellini, Irene Di Meglio, Chiara Ricci, Carmen Rosati, Lorenzo Taglionetti, Paola Tesi
- Coro “Città di Pistoia” Direttore Gianfranco Tolve
- Orchestra del Carmine Direttore Pietro Horvath
- Maestro collaboratore e organista Pietro Rossi
- Costumi Massimo Poli
- Scenografia Daniele Spisa
- Assistente alla scenografia Gemma Romanelli
- Macchinista costruttore Eneas Medeot
- Aiuto scenografia Liudita Alberti
- Proiezioni Stefano Poggioni
- Light Designer Riccardo Tonelli
Scarica: volantino Cavalleria Rusticana Def
[marchiani – atp]