pistoia. “MANIFESTO URBANO”, LA CITTÀ SI RACCONTA ATTRAVERSO LE FOTO

La presentazione in Comune
La presentazione in Comune

PISTOIA. “Leggere” la città attraverso le immagini catturate dall’obiettivo di cinque fotografi. Si tratta di “Manifesto Urbano”, la mostra fotografica che da stamani, 29 marzo, al 12 aprile, potrà essere ammirata per tutta Pistoia grazie a scatti esposti negli spazi comunemente riservati alle affissioni pubblicitarie.

Sono cinquanta manifesti (100 per 140 centimetri), ovvero dieci immagini per ciascun fotografo, che raffigurano angoli del centro storico, visioni panoramiche e interni di biblioteche.

L’evento, promosso da Settegiorni Editore in collaborazione con l’aministrazione comunale e le associazioni Cartabianca e Artmonia, fa parte del programma di Leggere la città, la rassegna organizzata dal Comune che, dal 7 al 10 aprile, farà di Pistoia la casa del pensiero urbano.

I luoghi in cui si potranno ammirare le fotografie sono piazza San Lorenzo, piazza della Resistenza, piazza San Francesco, via Calamandrei, via Dalmazia, via Antonini, via Bindi, zona stazione, corso Gramsci e Largo Molinuzzo.

I cinque autori, ovvero Filippo Basetti (curatore della mostra), Mario Carnicelli, Martina Bruni, Chiara Marraccini e Alessandra Repossi, propongono il loro modo di guardare la città che, attraverso le immagini che la ritraggono, si vede restituire gli spazi concessi al pubblico.

“L’idea è nata da un dialogo tra me e Carnicelli – racconta Nilo Benedetti, editore di Settegiorni e promotore dell’iniziativa – ed è un po’ atipica: il cittadino rivede la città all’interno della città stessa al di fuori di luoghi canonici come musei o gallerie d’arte, ma in uno spazio come quello comunemente riservato alle affissioni pubblicitarie”.

“Ogni artista propone una visione diversa di Pistoia – spiega Filippo Basetti – i miei scatti, ad esempio, sono ispirati a brani del libro Leggere la città di Giovanni Michelucci e Aurelio Amendola: cerco di mettere in risalto elementi della città decontestualizzando particolari spesso inosservati. Carnicelli invece ha lavorato su immagini che creano una sorta di racconto dal quale ogni spettatore può trarre la propria chiave di lettura; Repossi dà una visione della città ‘nuda e cruda’, quasi onirica; Marraccini fotografa la città riflessa nel lume della sua bicicletta; Bruni, infine, ripete più volte un’unica fotografia sovrapponendo le immagini tra loro”.

“Per me questa è stata un’occasione per uscire dal mio solito linguaggio incentrato sull’uomo e su una visione antropologica della fotografia. E devo dire che il risultato, vedendolo, mi è piaciuto molto” dice Carnicelli, famoso fotografi pistoiesi.

“Amo Pistoia e i suoi abitanti – racconta Alessandra Repossi, nata a Milano ma pistoiese di adozione – in questa esperienza sono partita da zero, concentrandomi sul silenzio e sulla sintesi e cercando di individuare l’essenza di ciò che sto guardando. Ché siano le foto, adesso, a comunicare agli spettatori”.

[Alessandra Tuci]

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