PISTOIA. È nostra consuetudine, dopo la conclusione di eventi significativi che ci hanno riguardato, riflettere su quanto è accaduto, allo scopo di definire il da farsi nel nuovo scenario che si è configurato.
L’obiettivo ultimo del nostro impegno, comune a tutto “Possibile”, è quello di contribuire, anche nelle realtà locali, al rinnovamento della politica (se non alla sua rigenerazione), attraverso la costituzione di un soggetto unitario e moderno di Sinistra, alternativo al PD per visione della società e linee programmatiche, che sappia affrontare le trasformazioni epocali già in corso (nel lavoro, nell’energia, nell’economia, nella società), coniugando l’ innovazione tecnologica con il massimo di garanzie per i cittadini, soprattutto per chi è più fragile di fronte ai grandi cambiamenti.
Entrando nel merito delle recenti elezioni amministrative, a cui abbiamo partecipato presentando la candidatura di Francesca Barontini insieme con Sinistra Italiana, la nostra scelta è stata rispondente agli orientamenti nazionali, nella esclusione di apparentamenti sia a liste “civiche” non identificabili come di sinistra (la loro ambiguità è stata in effetti confermata dai flussi elettorali nel ballottaggio) sia a Samuele Bertinelli, confermato nella candidatura a sindaco di Pistoia da tutto l’establishment regionale del PD e sostenuto dal PD locale con il contorno di otto liste civiche, costruite appositamente per fargli acquisire una connotazione di Centrosinistra.
Anche al ballottaggio riteniamo di essere stati coerenti con la scelta di campo di SiPuò tra Alessandro Tomasi, candidato della Destra ed esponente di FdI, e Samuele Bertinelli, la cui storia personale e il cui programma per Pistoia apparivano più vicini alla nostra sensibilità politica.
Dall’analisi dei flussi elettorali risulta che tale indicazione è stata accolta dal 66% dei nostri elettori, mentre il 33,8% ha preferito astenersi; nessuno, tuttavia, degli elettori di Barontini, ha scelto il candidato della Destra. Questo non è accaduto nel caso di Bartoli, Lombardi e Maglione, i cui elettori si sono suddivisi pressoché salomonicamente fra Tomasi e Bertinelli.
L’analisi dei flussi dal primo al secondo turno evidenzia che la sconfitta di Samuele Bertinelli e il conseguente passaggio del Comune di Pistoia al Centrodestra , dopo oltre 70 anni di governo della Sinistra, sono dovuti non solo al mancato voto di tanti elettori del 2012 (da 23284 a 14682 nel primo turno) e nemmeno ai voti di Bartoli, Sabella, Maglione e Lombardi, confluiti almeno per la metà su Tomasi, bensì allo spostamento di circa il 12% di elettori di Bertinelli al primo turno (in tutto 1761) su Tomasi, che al ballottaggio ha guadagnato 8614 voti, rispetto ai 1361 in più di Bertinelli.
Non vogliamo neppure ipotizzare che nelle alte sfere del PD toscano si sia scelto di perdere il Comune di Pistoia (a gestione non fideisticamente “renziana”) per spostare gli equilibri politici a vantaggio del Centrodestra, con la prospettiva ultima del Partito della Nazione. Tale sospetto potrebbe tuttavia essere giustificato da ciò che è avvenuto a Lucca. I risultati delle amministrative ci confermano, comunque, l’immagine di un PD abbandonato da tanti elettori “storici” confluiti nell’astensione, di un partito confuso, balcanizzato e, talvolta, in balia di schegge impazzite, dove è prevedibile a breve una consistente fuoriuscita da “sinistra” alla ricerca di una casa politica più coerente con la propria identità.
Questo lo scenario pistoiese, dove il nuovo sindaco, da cui ci sentiamo rappresentati in quanto democraticamente eletto, ha appena compilato il puzzle della Giunta e dove il nuovo Consiglio Comunale è caratterizzato da una strabordante maggioranza di centrodestra, anche nei banchi dell’opposizione.
Proviamo l’amarezza di chi vede le difficoltà presenti, condivisa da chiunque si ponga come obiettivi l’uguaglianza, l’inclusione, la giustizia sociale, il lavoro come valore, ma ci conforta la certezza di aver intrapreso, anche a Pistoia, la strada verso l’unità del popolo di sinistra, grazie al sodalizio stretto con Sinistra Italiana, sodalizio che vorremmo allargare a quanti, provenienti da partiti, movimenti o liste civiche, siano come noi in cerca di una casa politica da costruire dalle fondamenta, senza rendite di posizione, né leader predestinati, o candidati oggetto di trattative in base alle provenienze, bensì dando la priorità ad un manifesto da scrivere insieme con chi condivide la stessa visione del futuro e della società: il manifesto politico programmatico di questo nuovo soggetto di Sinistra, in discontinuità dal PD e dai suoi governi in fatto di lavoro, scuola, sanità, ambiente, energia, fiscalità, da diffondere in tutto il Paese e sul quale raccogliere le adesioni.
Alcuni contenuti provengono dalla Costituente delle idee della scorsa primavera e sono pubblicati sul sito di Possibile, altri sono stati indicati recentemente dall’assemblea del Brancaccio e da quella di Piazza Santi Apostoli. Il nostro auspicio è che il manifesto veda la luce, sia pure in forma non definitiva , nei prossimi giorni (14-15-16 luglio), in cui a Reggio Emilia si terrà l’annuale Politicamp di Possibile, grazie al contributo dei partecipanti ai tavoli di lavoro e degli esponenti della Sinistra che hanno accolto l’invito di Pippo Civati. Come di consuetudine, anche a questo Politicamp sarà presente una delegazione del Comitato pistoiese di Possibile.
Rosalba Bonacchi
Piergiorgio Pacini
Portavoce di Possibile Pistoia