pistoia. POVERE VILLE SBERTOLI!

Ville Sbertoli
Ville Sbertoli

PISTOIA. Terza ed ultima fase del nostro resoconto sul percorso partecipativo promosso nel 2009 dal Comune di Pistoia sulla destinazione futura delle Ville Sbertoli. Arrivò il momento in cui i cittadini coinvolti divennero “Giuria dei cittadini”, in occasione della seconda giornata di lavoro del laboratorio tenutasi il 10 maggio sempre nell’allora Circoscrizione n. 2 in via Capitini 7.

Presenti 28 persone sulle 31 partecipanti al primo incontro, mentre un Comitato tecnico aveva riassunto gli esiti delle iniziative organizzate e le proposte pervenute fino allora. Il gruppo si doveva pronunciare su quesiti come “Quali funzioni attribuire al complesso?”, “Conservare la proprietà pubblica o cederla a privati, in tutto o in parte?”, “Accentuare o meno il rapporto del complesso con la città da un punto di vista urbanistico?”, sottoponendogli a conclusione lo stesso questionario di valutazione del primo incontro.

Tra le raccomandazioni prevalentemente da loro espresse, riportate nella pubblicazione comunale “Le Ville Sbertoli e la città. Percorso partecipativo” pag. 40-41 : mantenimento della memoria del disagio mentale non come obiettivo bensì come vincolo per le future funzioni caratterizzate dall’inclusione, fruibilità del complesso da parte dei pistoiesi ma in grado di attrarre persone da tutto il mondo, previsione di più funzioni.

Ville Sbertoli Interno di un salone in disfacimento
Ville Sbertoli Interno di un salone in disfacimento

Tra quest’ultime: sociosanitarie come l’arte terapia e gestite dal terzo settore; strutture e servizi culturali come un centro di documentazione sul disagio mentale, di produzione multimediale, spazi per l’espressività artistica; scuole d’alta formazione e per la trasmissione di mestieri in via d’estinzione; spazi per le attività ricreative con l’esclusione di sale giochi e parchi divertimenti; funzioni turistico-ricettive come centro congressi con foresteria, ostelli, ma non un grande albergo; spazi per le cooperative sociali e le onlus.

Ciò auspicando un utilizzo anche serale perlomeno di alcune parti ed il miglioramento del collegamento del complesso con la città. Inoltre, si legge a pag. 41: «Si raccomanda di fare il possibile per mantenere la proprietà pubblica di tutto il complesso, affidando eventualmente la gestione di alcune funzioni ai privati».

Gli esiti del percorso vennero presentati il 1 luglio 2009 ore 16.30 alla biblioteca San Giorgio, alla presenza di circa ottanta cittadini, con la consegna di una relazione dei partecipanti all’Amministrazione comunale. Seguì un confronto della Giuria dei cittadini con la Commissione consiliare Urbanistica il 16 ottobre 2009 a Palazzo comunale.

Ville Sbertoli. Uno dei complessi in disfacimento
Ville Sbertoli. Uno dei complessi in disfacimento

Coinvolte complessivamente nel percorso trecento persone, come detto a pag. 45 nel paragrafo delle considerazioni conclusive.

Qui si legge: «Sono risultati più attivi come interlocutori cittadini e associazioni rispetto agli ordini professionali e alle categorie economico-produttive, da cui francamente ci si poteva aspettare qualcosa di più» e «Per quanto riguarda la neutralità e l’imparzialità, si può ritenere che il monitoraggio costante operato dal Comitato dei Garanti sia stato efficace, nonostante resti qualche perplessità sulla composizione di questo organismo, che garantiva sicuramente rappresentatività ed equilibrio a livello politico-amministrativo, ma avrebbe potuto forse dare più spazio a personalità indipendenti».

E poi? Non conosciamo approfonditamente gli sviluppi successivi della vicenda, vediamo però che a giugno 2016 il complesso delle Ville Sbertoli è chiuso al pubblico, ufficialmente inutilizzato e separato dal resto delle città di Pistoia, proprio come i cittadini partecipanti al percorso in maggioranza non volevano che fosse.

[Leonardo Soldati]

Print Friendly, PDF & Email