[Roberta Fazio/Messina Sportiva per PistoiaSport]
Dal canto suo Pistoia può confidare nei propri mezzi, senza essere costretta a sperare nel fiatone lungo dei sardi. L’esordio di Capo d’Orlando, infatti, al di là del punteggio finale ha dato qualche utile indicazione a tutto l’ambiente. Prima di tutto, un gran carattere, o se preferite l’idea di una squadra che sa usare la testa e non va in crisi alle prime difficoltà. Pur sotto di 15 punti, in un ambiente caldissimo, i ragazzi di Moretti non si sono disuniti, ma mattoncino dopo mattoncino hanno ricucito lo strappo inziale. Andare al riposo sul meno uno con percentuali al tiro fino a quel momento da brivido è stato davvero un bel segnale.
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Passando ai singoli, la menzione speciale è per Daniele Cinciarini: personalità e punti pesanti nei momenti chiave del match. Bella prova anche per Brown, sulla cui capacità di essere dentro i giochi pesava la partenza ad handicap essendosi unito al gruppo con notevole ritardo: ottima prova anche la sua. Una standing ovation anche per il Presidente, ma in tanti eravamo pronti a scommettere su di lui: il vero Johnson non può essere quello dello scorso anno, ed il lungo americano ha mostrato di essere in grado di garantire qualità, esperienza ed anche quei muscoli sotto canestro su cui tutti noi tifosi ci siamo a lungo interrogati questa estate. È piaciuto molto anche Williams, mentre resta la curiosità di rivedere all’opera Milbourne, forse l’unico insufficiente della prima di campionato.
Sarà una partita tutta da godere, sarà interessante vedere i passi avanti nella costruzione del gioco di Pistoia che, va ricordato, ha cambiato tutti gli effettivi del proprio roster dalla scorsa stagione. Sicuramente il valore degli ospiti non aiuta: Sassari è stata costruita con un budget importante, con contributi versati da molte realtà (che bellezza le Regioni a statuto speciale, vero?), ed è in grado di imporre la propria forza su tutti i campi d’Italia. Pistoia, tuttavia, non parte certo battuta: il talento dei ragazzi, la strategia dello staff tecnico e la spinta del sesto uomo dagli spalti faranno la differenza.
A proposito di sesto uomo va detto che Johnson, da vero istrione, ha provocato i ragazzi della Baraonda dichiarando di aspettarsi molto calore dalla prima casalinga. Mercoledì sera il PalaCarrara è rimasto aperto fino a notte fonda per preparare l’ennesima atmosfera magica. Dunque, tutti al PalaCarrara, perché, piace concludere sempre così, a Pistoia puoi forse sperare di segnare un canestro in più, ma non puoi vincere mai.