pistoia. «SBAGLIATO FAR PREGARE I MIGRANTI NELLE NOSTRE CHIESE»

Rom e Sinti a Vicofaro. Don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani
Don Alessandro Carmignani e don Massimo Biancalani

PISTOIA. Un nostro lettore presenta le sue opinioni sugli immigrati.

L’iniziativa di don Massimo Biancalani e di don Alessandro Carmignani, di consentire ai migranti che accoglieranno di pregare all’interno delle chiese parrocchiali, è oggettivamente sbagliata per almeno un paio di ragioni.

La prima questione riguarda lo status di queste persone che illegalmente hanno varcato le nostre frontiere. Ad oggi non sono profughi (unici soggetti che devono obbligatoriamente essere accolti e protetti dallo Stato in cui si affacciano), poiché si ottiene tale riconoscimento dopo un procedimento col quale le istituzioni certificano che effettivamente tale soggetto proviene da un luogo di guerra dove i diritti umani non vengono rispettati. Fino a quel momento, chiunque rimane un clandestino.

E allora come decidere tra coloro che possono attendere in Italia l’eventuale riconoscimento dello status di profugo e coloro che invece rimangono clandestini e devono essere immediatamente rimpatriati? Semplicemente basandoci sul paese di provenienza: se in questo luogo non ci sono evidenti conflitti armati che mettono a rischio i diritti umani fondamentali, il clandestino deve essere rimandato a casa sua entro ventiquattro ore.

Dunque la pretesa dei due parroci di accogliere a braccia aperte quelli che loro chiamano genericamente profughi, lasciando che preghino in chiesa rivolti verso la Mecca, è sbagliata.

È interessante sapere che lo scorso anno è stato concesso lo status di profugo solo al tre per cento dei richiedenti asilo.

CoranoLa seconda questione riguarda l’accoglienza di persone bisognose che, a detta di molti tra cui don Biancalani, deve avvenire legittimando acriticamente la loro religione e la loro cultura a prescindere dal loro contenuto.

Dir loro di venire a pregare Allah in chiesa, senza porsi affatto il problema di cosa significhi pregare Allah, leggere il Corano, legittimando le gesta di Maometto, è sbagliato.

I valori della cultura liberale occidentale cozzano palesemente coi valori illiberali dell’Islam, che comanda l’annientamento o la sottomissione di tutti gli infedeli e miscredenti tra cui, ai primi posti, ci sono i cristiani.

I rettori del dovere etico di accogliere tutti i migranti a braccia e portafogli aperti, o dell’integrazione quale supremo bene morale, vertice delle virtù civili (meglio ancora se comporta la nostra sottomissione) sono pregati di smentire tutto questo argomentando seriamente le loro teorie, se ne sono capaci.

Nel caso contrario, la loro gnagnera politicamente corretta, li avverto, ha fatto il suo tempo ed è passata di moda.

[*] – Lettore, ospite

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4 thoughts on “pistoia. «SBAGLIATO FAR PREGARE I MIGRANTI NELLE NOSTRE CHIESE»

  1. Attenti alle foto : uno dei due è la Rosy Bindi. O mi sbaglio?

  2. Egr sig. Zuppini,
    dopo gli scambi di battute con il Bonacchi, ritengo doveroso, da parte mia, rispondere in maniera seria al Suo intervento. Per dire innanzitutto che, al di là del concordare o meno, in tutto od in parte, quello che Lei dice merita comunque considerazione e rispetto, ed è frutto di conoscenza e documentazione. E, al giorno d’oggi, non è poco.
    Detto ciò, aggiungo che io sono un parrocchiano di don Massimo Biancalani, persona che ammiro e rispetto e che, certe volte sembra veramente avere una marcia in più in confronto ad una Chiesa in cui si finge ancora di credere che bastino tre “Pater, Ave e Gloria” per sentirsi a posto.
    Certamente è un parroco che spesso mi mette in difficoltà, se voglio davvero prenderlo sul serio. Come quando parla di accoglienza, apertura, ecc, verso gli omosessuali, tanto per fare un esempio. Io, attualmente sessantacinquenne, ricordo benissimo come sul librino della dottrina che avevo da bambino e sul quale mi preparavo alla “Prima Comunione” era testualmente scritto che il peccato “contro natura” era tra i quattro che “gridavano vendetta al cospetto di Dio”. Ed allora, al vedere come sono cambiate le cose, mi viene in mente quello che avrebbe sicuramente detto mia nonna:” Non c’è più religione!”
    Così è per quanto riguarda gli islamici in chiesa. E’ un po’ dura da digerire, e magari sarebbe bene essere più graduali. Se ci può aiutare, però, Le dico che le posizioni anticristiane, i fomentatori di odio, il radicalismo cieco ed ottuso con cui si vorrebbe distruggere la civiltà occidentale sono diffusi in particolare tra chi non ci conosce, oppure tra chi usa il paravento religioso per altri scopi, piuttosto che tra i poveri e bisognosi che vengono accolti (quando lo sono) nelle nostre parrocchie.
    Tra quelli che vengono a Vicofaro, per esempio, pur islamici (per quello che poi, in realtà ne possono sapere, di Islam, tanti di loro che così si professano perché non hanno mai visto altro nella vita), ce ne è più di uno che, intanto, vuole saperne di più di Gesù, di Maria, del Vangelo, arrivando a chiedere che gli si insegni il Padre Nostro e l’Ave Maria. Anche in conseguenza di un fatto terra terra, se vogliamo, ma essenziale per vivere: che nella parrocchia cristiana, alla fine, quelli che loro consideravano “infedeli”, gli danno anche da mangiare; l’imam o l’ayatollah, dopo averli magari invitati/obbligati a pregare rivolti alla Mecca, alla fine, li rimandano a casa a pancia vuota.
    Comunque, stiamo a vedere. I problemi che abbiamo davanti sono in ogni caso di difficile soluzione, in qualunque modo la si rigiri.
    Un cordiale saluto,
    Piero Giovannelli

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