PISTOIA. Un lettore ci scrive:
Leggo, non con poco sgomento, la storia del signor Patrizio rimasto senza una seria e vera assistenza.
Leggo inoltre che la Società della salute di Pistoia ha ridotto i suoi servizi; si dice per motivi di ridistribuzione da 18h+3festivi a 6h+1festivi, trattasi più che di riduzione di vera e propria “cessazione di servizio”!
Ma come è possibile che si arrivi a queste decisioni politiche, nascondendosi per di più dietro il paravento dei tagli alle spese delle amministrazioni?
Come è possibile non prevedere con una riduzione così drastica un danno profondo ai più deboli?
Occorrerebbe infatti proprio parlare di ridistribuzione, non dei servizi alla persona, con politiche di pura macelleria sociale, ma di riorganizzazione delle priorità e di una più logica e razionale scelta degli investimenti pubblici.
Tanto per chiarire faccio un esempio: era giusto destinare al Teatro 700.000 Euro? O meglio darne magari la metà cercando lì, investitori privati?
Cose elementari che fanno capire quanto oggi sia sempre più necessaria l’opera di politiche che sappiano essere lungimiranti e coraggiose.
Ancora una volta l’ombra della sudditanza ideologico culturale e di vecchi retaggi si abbatte purtroppo direttamente sulla vita dei cittadini più fragili e più bisognosi.
Oggi la vera sfida invece dovrebbe essere quella di rilanciare attraverso strumenti come la Società della Salute il Terzo Settore anche con nuove formule.
Massimo Alby