PISTOIA. “Sono qui per esprimere la mia personale vicinanza a don Biancalani per il lavoro che svolge tutti i giorni con gli immigrati. Noi in Toscana abbiamo bisogno di intensificare con fatti concreti un’opera di integrazione che è necessaria.
Sono qui per dire grazie a chi opera in questo senso e contribuisce a realizzare una società più serena, forte, solida e costruisce una bella Toscana, che è quella che vogliamo”.
È con queste parole che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato nella sua parrocchia, a Vicofaro di Pistoia, don Massimo Biancalani nei giorni scorsi al centro di polemiche per aver postato su Facebook una foto di alcuni dei ragazzi richiedenti asilo che ospita nella sua parrocchia mentre facevano il bagno in una piscina.
A lui don Biancalani ha risposto: “Ringrazio il presidente Rossi per questa visita e per il suo lavoro che per noi è sempre stato un punto di riferimento per la politica di accoglienza in piccoli gruppi.
Lo ringrazio per la sua vicinanza perché in questo particolare momento sentire le istituzioni vicine è di aiuto e ci dà coraggio nell’andare avanti e nel testimoniare i valori umani ed evangelici”.
Rossi si è quindi augurato che intorno all’impegno di don Biancalani ci sia, come già c’è stata, la mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni.
Ha detto di aver sentito dal sindaco di Pistoia parole di condanna verso Forza Nuova ma anche di “augurarsi che passi adesso ad un sostegno concreto, sul campo, visto che la Costituzione ribalta la visione del fascismo e si basa sulla dignità, sul rispetto, sull’uguaglianza È quindi antifascista e antirazzista”.
Rossi si è quindi augurato che “la destra sia in grado di fare presto una verifica dei propri fondamenti culturali e ad essere coerente negli atteggiamenti, al di là delle differenze politiche”.
Il presidente ha infine annunciato di voler invitare il sindaco Tomasi il 12 settembre prossimo a deporre congiuntamente una corona sotto la lapide che ricorda l’uccisione dei 6 civili in piazza San Lorenzo a Pistoia.
[carradori — toscana notizie]
Bello l’invito finale del rosso-Rossi. I 6 civili giustiziati in San Lorenzo, piaccia o non piaccia, stavano saccheggiando beni militari e pubblici. C’era la guerra ed il codice militare di guerra. Ma Rossi, queste cose non le conosce; lui deve ancora recuperare i 500.000 mila euro rubati all’ASL di Massa durante la sua gestione. Se qualcuno dovesse essere fucilato per furto di salute pubblica, a cominciare dall’ex Ospedale Pacini di San Marcello dovrebbe essere lui. Mi allargo un poco: Rossi è un cialtrone.
Rossi dovrebbe chiedere a don Biancalani il motivo per cui non ospita ANCHE quelle famiglie italiane in gravissima crisi , senza lavoro e con le case pignorate.
E’ forse dovuto al colore della pelle ? …. Nel caso saremmo di fronte ad un atteggiamento discriminatorio e razzista.