pistoia. TOMASI ? RAPPRESENTA SOLO L’IDEOLOGIA DELLA SUA PARTE

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PISTOIA. Non avevamo grandi aspettative sul discorso commemorativo della liberazione di Pistoia dal nazifascismo, data l’appartenenza politica del sindaco di Pistoia.

Tuttavia, riteniamo che la mattina dell’8 settembre, in Piazza della Resistenza, si sia passato il segno: Resistenza, Lotta di Liberazione, Antifascismo e Democrazia non sono mai usciti dalla bocca di Tomasi mentre leggeva il suo intervento, dimostrando di non rappresentare tutti i Pistoiesi, come aveva annunciato al momento dell’elezione, bensì solo l’ideologia della sua parte, anche per quanto riguarda la lettura della storia nazionale e locale.

In particolare, Tomasi ha confuso la Liberazione di Pistoia, avvenuta l’8 Settembre del ’44, con la fine della Seconda Guerra Mondiale ed ha assimilato quest’ultima a tutte le guerre, tralasciando le atrocità commesse dal nazismo e dal fascismo suo alleato.

Dopo la liberazione dell’Italia fino alla Linea Gotica, tanti partigiani, anche pistoiesi (definiti dal sindaco con la perifrasi qualcuno prese le armi), continuarono a combattere come volontari nei Gruppi di Combattimento all’interno dell’Esercito di Liberazione Italiano, a fianco degli Alleati, e contribuirono alla disfatta del nazifascismo e alla liberazione del Nord del paese, conclusasi il 25 aprile 1945.

Il rapido accenno fatto alla Costituzione non basta, se non si ricorda che questa è nata dalla Resistenza e che in ogni sua parte è profondamente antifascista e antirazzista.

Il racconto personale dell’incontro avuto col partigiano Cesare ci appare strumentale di una concezione negazionista della storia del ventennio e dei crimini commessi dai nazifascisti anche nel pistoiese: l’essere per bene è un prerequisito di ogni cittadino, ma non è sufficiente per giustificare le proprie scelte.

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