pistoia. UN PD SENZA MEMORIA E CHE STRUMENTALIZZA E STRAVOLGE LA VERITÀ

Con il nuovo Regolamento edilizio sono state fatte doverose aperture sugli interventi che prima venivano ingiustamente ritenuti abusi edilizi e per i quali una recente giurisprudenza oramai consolidata definisce da anni trattarsi di meri errori grafici

 

Giampaolo Pagliai

 

DUNQUE, si  sono tenute otto riunioni della Commissione consiliare, aperte alla partecipazione attiva degli Ordini professionali e delle Categorie economiche; pertanto la decisione di coinvolgere a pieno titolo questi interlocutori è dovuta alla volontà della maggioranza, della Giunta ed in particolare dell’assessore all’Urbanistica  e non certo al Presidente della Commissione consiliare 2.

Del resto è sconcertante che al momento del voto tutto il gruppo PD senza dichiarare alcunché non abbia partecipato al voto nonostante le ripetute affermazioni del lavoro fatto espresse dal Presidente della commissione 2 Alberti: a memoria d’uomo è la prima volta che si verifica un fatto del genere, infatti hanno votato a favore i venti consiglieri di maggioranza e si sono astenuti cinque consiglieri di minoranza, mentre i consiglieri combattenti del PD se la sono squagliata alla chetichella senza fiatare.

Nel corso delle otto riunioni la partecipazione e l’apporto del PD è stato irrilevante a parte la presenza del Presidente di Commissione e la partecipazione della consigliera Antonella Cotti (che non fa parte della Commissione),  mentre il capogruppo Tripi ha partecipato ad una sola riunione.

Il PD ha presentato 9 emendamenti, 4 sono stati accettati e 5 sono stati respinti. Per la verità questo nuovo Regolamento edilizio sostituisce quello del 2009 già modificato nel 2013 ed è improntato esclusivamente dal principio del riuso, oramai consolidato anche per gli altri due strumenti urbanistici in via di predisposizione ed insieme a tutte le  modifiche possibili apportate al Regolamento del 2013 approvate nel settembre del 2020. Ciò dimostra la concreta volontà politica di adeguare gli  strumenti vigenti alle effettive esigenze dei cittadini.

D’altronde se è vero che il PD ha richiesto di portare dal 50 al 70% lo sconto sul contributo di costruzione per le zone collinari e montane è vero che l’Amministrazione, con l’istituzione dell’istituto del baratto amministrativo intende azzerare completamente il suddetto contributo laddove il cittadino,  sostituendosi al Comune, voglia prendere in carico la manutenzione di un’opera pubblica che talvolta attraversa la sua proprietà.

Con il nuovo Regolamento edilizio sono state fatte doverose aperture sugli interventi che prima venivano ingiustamente ritenuti abusi edilizi e per i quali una recente giurisprudenza oramai consolidata definisce da anni trattarsi di meri errori grafici.

Del resto ci vuole un bel coraggio ad  accusare la giunta attuale di “strizzare l’occhio ai furbetti” da parte di chi per decenni ha permesso speculazioni e cementificazioni selvagge da viale Adua a Panorama arrivando ad imporre nel 2013 un Regolamento urbanistico che ha tolto le residue possibilità previste per i piccoli proprietari delle zone B di completamento,  per poi concentrarle nelle aspettative speculative di pochi grossi proprietari. Aspettative fortunatamente fallite.

Consigliere Giampaolo Pagliai


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