PISTOIA. UNA GIUSTIZIA “ECCELLENTE”, MA CHE SEGNA IL PASSO

La tavola rotonda. L’avv. Alibrandi, il Procuratore Capo Canessa, Cristina Privitera, il Presidente del Tribunale dottor Amato,
L’avv. Alibrandi, il Procuratore Capo dottor Paolo Canessa, Cristina Privitera, il Presidente del Tribunale dottor Fabrizio Amato, l’on. Caterina Bini, il dirigente dottor Flaviano  Guzzo

PISTOIA. In questo preciso istante sta parlando l’On. Caterina Bini. Il dottor Curreli, poco più di un’ora fa, aveva aperto la tavola rotonda dell’incontro voluto dall’Anm, Associazione Nazionale Magistrati, sulla giustizia in Italia e, specificamente, a Pistoia (vedi). Coordinava Cristina Privitera della Nazione, presenti tutti i vertici delle forze dell’ordine e anche il Comune, con Tina Nuti.

Ad ascoltare Curreli – che ha parlato delle valutazioni che l’Europa dà della giustizia italiana – si è rischiato di restare confusi: perché, da quanto abbiamo capito, l’Europa ci vede come un esempio di efficienza e di eccellenza; ma obiettivamente – stando anche a quello che leggiamo ogni giorno – abbiamo qualche piccola difficoltà ad accedere a una visione così rosea e promettente. Sempre, parliamo, di situazione generale.

La sala. 1
La sala. 1

Il Presidente del Tribunale, Fabrizio Amato, ha iniziato a parlare di numeri, impegni, fascicoli. Ha continuato a farlo anche il Procuratore Capo, dottor Paolo Canessa. Più determinante, per capire che la giustizia zoppica e non poco – nonostante tutta la buona volontà e l’impegno delle strutture amministrative –, è stato l’intervento del dirigente amministrativo sia del civile e che del penale della giustizia pistoiese, dottor Guzzo.

A livello locale emerge, molto realisticamente, un tessuto più che sfilacciato per le enormi carenze di organico. In altri termini, non è che la giustizia a Pistoia non funzioni, ma – come ormai accade da anni – è costretta a funzionare con quello che passa il convento: e lo Stato, un convento ormai “poverificato” da una politica che ha fatto letteralmente pena sotto ogni punto di vista, compreso quello del senso etico e dell’onestà, ha fatto di tutto spingendo, nei fatti, l’amministrazione giudiziaria ad un livello estremo, che scontenta tutto e tutti. Allo stesso modo sembrava di averla intuita anche il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giuseppe Alibrandi.

La sala. 2
La sala. 2

La fortuna di Pistoia – ed è stata un’opinione poi prevalente – risiede nella presenza di un folto gruppo di magistrati onorari che hanno supplito alle sostanziali carenze organiche. Così si sono espressi più o meno tutti gli intervenuti.

Mentre scriviamo, la tavola rotonda va avanti. Ma abbiamo deciso di darne un assaggio ai nostri lettori per così dire in diretta. La moderatrice, Cristina Privitera, ha gettato una palla: «Non sarebbe possibile – ha detto – trasferire senza perdere tempo i dipendenti delle Province all’amministrazione della giustizia…?».

E sembra che l’On. Bini abbia raccolto il suggerimento. Chissà che non se ne possa parlare davvero…

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