PISTOIA, UNO STUDENTE SU QUATTRO VUOLE CERCARE LAVORO SUBITO DOPO IL DIPLOMA

Presentati ieri i risultati dell’indagine promossa nell’ambito del progetto “Gif– Giovani. Inclusione. Futuro per la Toscana” con capofila Upi Toscana. Sono più le ragazze (53%) dei ragazzi (36%) a voler proseguire gli studi

PISTOIA. A Pistoia e provincia uno studente su quattro vuole cercare lavoro subito dopo il diploma. È quanto emerge dall’indagine promossa nell’ambito del progetto “Gif– Giovani. Inclusione. Futuro per la Toscana”, con capofila Upi Toscana e il coinvolgimento delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, Ufficio Scolastico regionale e l’Its Energia e Ambiente, sui processi di scelta della scuola secondaria di secondo grado, sulla soddisfazione della scuola frequentata e sulle scelte post-diploma. I dati sono stati presentati ieri nella Sala Nardi della Provincia di Pistoia.

L’indagine si è svolta attraverso un questionario rivolto a studenti e studentesse delle classi dalla II alla V e a referenti per l’orientamento delle scuole secondarie di secondo grado delle province di Arezzo, Pisa, Pistoia e Siena, con l’obiettivo di comprendere i processi di scelta e orientamento degli studenti e delle studentesse nelle fasi di passaggio dal primo al secondo ciclo di istruzione e del post diploma.

Tra gennaio e marzo 2023 hanno risposto, in forma anonima e su piattaforma web, 13.525 studenti e 746 referenti delle quattro province toscane; di questi più di 4.700 questionari sono stati raccolti dagli studenti di Pistoia e 260 dai referenti.

Tra i fattori di scelta, il piano di studi e le materie insegnate sono i più determinanti per gli studenti di Pistoia. La maggior parte di loro ha seguito attività di orientamento (63%), e molti di loro chiedono stage pratici prima di intraprendere un percorso di studi.

La presentazione dei risultati del progetto

Se nelle quattro Province dell’indagine è risultato che più di uno studente su tre continuerà a studiare dopo il diploma, nella provincia pistoiese uno studente su quattro manifesta l’intenzione di cercare lavoro subito dopo il diploma, mentre poco meno della metà vuole proseguire con studi post-diploma, pari al 44%.
La scelta di proseguire con gli studi dopo il diploma emerge anche nella differenza di genere: infatti risulta che più del 53% delle studentesse manifesta l’intenzione di proseguire con gli studi post-diploma contro il 36% degli studenti.
Risulta ancora più evidente la differenza di genere per quanto riguarda la scelta di cercare subito un lavoro: più del 36% degli studenti contro il 17% delle studentesse.

Per quanto riguarda i referenti per l’orientamento (che per la Provincia di Pistoia risultano essere più di un terzo rispetto al totale), con riferimento alla qualità delle attività di orientamento in entrata si rileva una valutazione superiore al valore medio (3,39 su una scala da 1 a 5). Più della metà di loro ritiene importante potenziare i microstage a piccoli gruppi (57% dei referenti di Pistoia contro il 40,5% sulle quattro province). La seconda scelta in ordine di preferenza risulta invece essere quella riferita agli open day (quasi al 17%).
Per quanto concerne le attività di orientamento in uscita invece il giudizio dei referenti di Pistoia risulta essere poco più bassa della media dell’indagine (3,1).

“La Provincia di Pistoia è stata lieta di far parte di un gruppo di lavoro così eterogeneo, che ringrazio, e su una tematica così attuale e urgente come quella trattata durante il progetto Gif: l’abbandono scolastico e la ricerca di percorsi innovativi di orientamento professionale per contrastare tale fenomeno — afferma Lisa Amidei, consigliera della Provincia di Pistoia con la delega all’Istruzione —.

La tematica è divenuta ancora più scottante dopo il periodo post-pandemico e ha toccato ancora di più le giovani generazioni nelle loro fragilità, già legate di per sé al periodo dell’adolescenza. È infatti facile rischiare di perdere la strada, il percorso intrapreso in un momento di disagio, di insicurezza o per scelte frettolose compiute”.
“La bontà del progetto, anche quello di aver voluto ascoltare le loro impressioni e proposte nei questionari, ci ha permesso di bilanciare le azioni progettuali. È basilare infondere nei ragazzi un po’ di sicurezza – continua Amidei —anche semplicemente dando loro la possibilità di conoscere strade educative, nel momento della scelta della scuola superiore, le più ampie possibili e mirate a valorizzare le loro peculiarità e potenzialità. Questo può favorire la diminuzione del rischio di abbandono, ma occorre affiancarli in un percorso insieme”.
[ivana zuliani]

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