pistoiese-prato. SAP: «STUFI DI RISCHIARE LA VITA PER UNA PARTITA»

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Andrea Carobbi Corso

PISTOIA. Clima teso in città, nonostante il periodo estivo.

Nella serata di ieri per una partita notoriamente a rischio, scontri dopo l’incontro di calcio Pistoiese-Prato valevole per la coppa Italia.

Un carabiniere ferito. È questo il bilancio della prima giornata di “sport” nella nostra provincia.

I poliziotti sono stufi di rischiare la vita per un evento sportivo che dovrebbe essere un momento di aggregazione, e non di guerra” sostiene la segreteria provinciale del Sindacato autonomo di polizia Sap.

Serve la linea dura: per primo, sarebbe necessario ed opportuno che i costi relativi all’impiego delle forze dell’ordine in occasione di eventi ricadessero sulle società e non sulle tasche della gente comune; poi, alla minima violazione delle norme da parte degli pseudo tifosi, radiazione da tutte le manifestazioni, per sempre, e come estrema ratio, stadi e palazzetti chiusi, senza se e senza ma.

Nel frattempo in attesa che qualcosa si muova, attendiamo l’esito del lavoro certosino dei colleghi che siamo certi identificheranno i responsabili dei disordini.

Andrea Carobbi Corso
Segretario Provinciale Sap Pistoia

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2 thoughts on “pistoiese-prato. SAP: «STUFI DI RISCHIARE LA VITA PER UNA PARTITA»

  1. Sarebbe l’ora che a pagare il presidio delle forze dell’ordine fossero le società “sportive”. Quante migliaia di agenti di polizia e di carabinieri vengono mobilitate ogni domenica per far fronte agli imbecilli che vanno allo stadio solo per fare confusione! Ed i cittadini pagano.

    Roberto Trinci (da fb)

  2. Aggiungo il fatto più grave: quelle migliaia di agenti sono le stesse che vengono sottratte, per una intera giornata, a compiti di tutela e protezione da terroristi, mafiosi ed altre categorie di delinquenti vari. Gli imbecilli di cui si parla vanno tolti di mezzo subito e senza tanti complimenti, come fece Margaret Thatcher in Inghilterra trenta anni fa dopo la finale di Coppa Campioni in cui morirono trentanove persone. Ma qui siamo in Italia…e questo spiega quasi tutto.
    Piero
    P.S: fermo restando che per tanti altri aspetti, la Thatcher non mi piaceva.

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