poesie e racconti. “VERSO LA FINE DEL VIAGGIO”, L’ESORDIO LETTERARIO DI BIAGIO FALCINI

È uscito nelle librerie e in tutti i principali store online il volume del commercialista quarratino, attuale segretario del premio internazionale di poesia Città di Quarrata

La copertina del libro di Biagio Falcini

QUARRATA. A fine novembre è uscito  in libreria, e in tutti i principali store online, “Verso la fine”,  l’opera prima di Biagio Falcini, segretario del premio internazionale di poesia Città di Quarrata, commercialista in pensione. Il volume edito da Porto Seguro (2020, pagine 279) è una raccolta di 143 poesie e di tre racconti che vanno dal 1960 ai giorni nostri. La prefazione è stata curata dal professor Piero Santini della Università degli studi di Firenze, presidente della commissione giudicatrice del premio di poesia quarratino e contiene una postfazione —alcuni appunti “per una riflessione sopra una poetica amica” — curata dal poeta pistoiese Walter Melani.

“Verso la fine del viaggio” — si legge nella descrizione che viene riservata al volume — è la voce di un dialogo interiore. Nelle liriche le parole risanano le ferite di disinganni e delusioni, aiutano ad accettare lo sgomento per la perdita di una persona cara, l’incanti dinanzi alla Natura. Accompagnano l’Io lirico nell’attraversare il vasto campo di fuochi fatui e miraggi, metafora della vita.

Con il loro trasparente significato e il rigoroso percorso sintattico, le parole attestano la partecipazione – con la fede nella pace e la concordia nel mondo – ai progressi e agli eventi della società. Una raccolta profonda e delicata nella quale l’autore modula le sue riflessioni all’interno di un coro di voci: le stesse di tutti”.

“Il panorama contenutistico ed espressivo di questa opera – scrive il professor Santini – portata avanti in molti anni di fatica e di accurato labor limae è dominato da un senso di partecipazione intensa agli eventi del mondo, alle vicende personali e interpersonali, alla ricerca di un approdo difficile ma non impossibile come enuncia l’azzeccato titolo del libro”. “Un’altra caratteristica non di minor conto di questa produzione in versi – aggiunge Piero Santini – ci sembra essere un linguaggio non mai banale ma che aspira spesso ad un decoro letterario tanto più degno di lode in un contesto come il nostri infarcito più volte di gratuite e inutili prosaicità o di avventurosi e stridenti avanguardismi..” .

Biagio Falcini premiato da Vivaldo Matteoni

Scorrendo i titoli delle liriche e inoltrandoci all’interno di ognuna si trovano vari riferimenti alla realtà locale con poesie dedicate “agli amici di una vita” come Vivaldo Matteoni e il dottor Luigi Vangucci ma anche riferimenti a momenti associativi  particolari come l’adesione al gruppo culturale Città di Quarrata, a persone e luoghi quarratini (la dedica ad esempio a Arzelio Belli, il lago di Santonuovo), a fatti ed eventi  che hanno particolarmente segnato la sensibilità di Falcini che “mette in mostra in modo totale e senza infingimenti il suo mondo interiore, i suoi interessi di vita, i suoi luoghi prediletti, le sue amicizie, i suoi amori..”.

“Confesso – ha scritto lo stesso Biagio Falcini nelle note introduttive – che ho sempre dubitato della opportunità di pubblicare quel che dai primi del 1960 ho scritto in versi e riposto in fondo al cassetto. Ciò perché ho sempre ritenuto fossero le mie poesie frutto di un sentire e di un vissuto personale, privato, intimo. Sommessamente oggi nel rileggere, guardando e ragionando con occhi e mente distaccati ci  vedo anche un carattere di universalità.

E questo a me è parso di vederlo nel fatto che quanto scritto trova sì fondamento in problemi e aspetti della vita personale ma che questi contengono in sé un carattere collettivo, in quanto scaturiti da problemi e aspetti collettivi del nostro tempo, sentiti e vissuti in modo personale”.

Biagio Falcini è nato in provincia di Lecce nel 1941 e vive da tempo a Quarrata. 

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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