POGGIO A CAIANO E LA PRIMA CORSA AL MONDO

Giovedì 1 febbraio 2024 ore 21:15 nella saletta del circolo Ambra di Poggio a Caiano sarà presentato il libro di Paolo Ciampi sulla storica gara del 4 febbraio 1870. Quando Firenze era capitale.

POGGIO A CAIANO. Nella Firenze che nel settembre 2013 ospitò i campionati mondiali di ciclismo, Paolo Ciampi, scrittore e giornalista fiorentino, ci scrisse un libro: un libro sulla prima corsa al mondo in bicicletta (anzi: in velocipede) che il 4 febbraio 1870, inevitabilmente, passò anche dalla centralità del Poggio a Caiano con la sua Villa Medicea, residenza del re d’Italia Vittorio Emanuele II e anche della “bella Rosina”, amante e poi moglie morganatica: la Firenze-Pistoia.

Adesso che siamo alla vigilia di un altro evento attesissimo (l’avvio fiorentino e toscano del mitico Tour de France, il prossimo 29 giugno), quel piccolo volume di Ciampi – con prefazione di Riccardo Nencini – torna di attualità e viene presentato questo giovedì 1 febbraio, alla vigilia della rievocazione storica (4 febbraio 2024 della corsa). Il libro di Ciampi si intitola “La prima corsa del mondo”. L’appuntamento è per le ore 21:15 nella saletta del circolo Ambra di Poggio a Caiano (proprio accanto alla chiesa, in via dell’Ambra).

“Verso la Firenze-Pistoia. In attesa del passaggio da Poggio a Caiano della Firenze Pistoia il 4 febbraio 2024”, questo il titolo della serata, è organizzato, in collaborazione con il negozio “A ruota libera” di Poggio a Caiano, dall’associazione culturale poggese “Diapason”.

paolo ciampi

Saranno presenti l’autore del libro, Paolo Ciampi, e Stefano Flori giornalista pistoiese specializzato in ciclismo.

Fu il giorno, quel 4 febbraio 1870, del velocipede: “un mezzo che sapeva di progresso, di velocità spericolata, di futuro. Una gara – è stato scritto – che fu anche l’ultimo grande avvenimento di Firenze capitale, capace di attrarre i primi temerari sportsmen, ma anche una folla di nobili e poveracci, anzi un’intera città incuriosita, preoccupata, affascinata”.

Al di là del fatto sportivo, quella storia racconta emozioni, divertimento e commozioni di altri tempi. “Perché con quella mattina gelata, con quelle pedalate tra nebbia e fango, ci si congedò da un’epoca e se ne salutò una nuova, che arriva fino ai nostri giorni”.
[banchini —diapason]

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