poggio a caiano. PIAZZA XX SETTEMBRE: UNA DIFFIDA DELLA MINORANZA

Inviata ai dirigenti dei lavori e all’impresa esecutrice. La variante di Palandri non è autorizzata. Siamo in una “buffer zone”, zona tutelata.

piazza XX Settembre

POGGIO A CAIANO. “Non proseguite con le modifiche al progetto originale di piazza XX settembre: la variante non è autorizzata dalla Soprintendenza e la piazza sta nella zona cuscinetto (“buffer zone”) della Villa Medicea patrimonio UNESCO e delle Scuderie Medicee, essendo obbligatorio, in quelle zone, garantire livelli di protezione aggiuntiva ai beni patrimonio dell’umanità. State operando contro il Codice dei Beni Culturali”

Questo il senso di una “diffida” che i consiglieri comunali di minoranza hanno presentato a due architetti (il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, Massimiliano Nesti e il direttore dei lavori, Alessandro Viliani) nonché alla ditta “Panza srl”, l’impresa esecutrice del restyling sulla piazza centrale del Poggio. 

Per conoscenza la diffida è inoltre spedita alla competente Soprintendenza Belle Arti, a Provincia di Prato e Regione Toscana nonché al Prefetto di Prato, alla Corte dei Conti e al Procuratore della Repubblica.

La pausa estiva, al Poggio, si è conclusa il 2 settembre: “Proprio oggi – commenta il capogruppo Francesco Puggelli – secondo la “solenne” promessa fatta dall’assessore Mastropieri, che ovviamente si è rivelata l’ennesima bugia, avrebbero dovuto ricominciare i lavori. Invece è passato più di un anno da quando i lavori sarebbero dovuti essere conclusi e il cantiere resta abbandonato in ostaggio delle follie di Palandri e soci.”.

“Poggio Insieme” (Gianluca Pucci, Paola Vettori, Yohannes Tasselli, oltre a Puggelli) hanno scelto la strada della diffida ai tecnici mettendo nel mirino la variante non autorizzata. E hanno annunciato anche ulteriori possibili passi (“alle competenti autorità perché valutino l’esistenza di eventuali profili di responsabilità”).

Nella diffida viene riportata la storia del progetto, voluto dalle giunte precedenti per “dare un nuovo volto” allo slargo colpito, nel marzo 2015, dalla tempesta di vento. Preceduto da un percorso partecipativo e da un concorso di idee, il progetto vincitore venne approvato e i lavori iniziarono il 28 marzo 2023. La nuova piazza avrebbe dovuto essere pronta per il Natale 2023. Ma quel progetto di riqualificazione non piace alla nuova giunta che, nonostante il parere contrario di uno studio legale, ha voluto una variante.

“La giunta Palandri – prosegue Puggelli – ha interrotto il cantiere l’estate 2023. Dopo aver dato colpa a tutti il mondo per la sospensione dei lavori, negli ultimi mesi ha scoperto le carte rivelando la precisa volontà di stravolgere il progetto avviato. Dopo un iter per la variante durato più di un parto, a fine aprile 2024 ha convocato la Conferenza Servizi. Qui, però, sono giunti solo due pareri: quello della Soprintendenza che ha stroncato la variante e quello di Regione Toscana che ha rilevato la sua non competenza. Non si può andare avanti come se nulla fosse.”

Tutti gli altri enti hanno scelto di non esprimersi. Il Comune ha deciso di considerarli come pareri positivi, in base a una sorta di presunto “silenzio assenso”. Ed è proprio su questo che “Poggio Insieme” basa la sua diffida.

“La giunta Palandri tenta di far valere il principio delle cosiddette “posizioni prevalenti” e di un presunto “silenzio assenso”.  Ma – sostengono i consiglieri Pucci, Puggelli, Vettori e Tasselli citando norme e giurisprudenza – “è impossibile che le “posizioni prevalenti” nei confronti della variante possano ragionevolmente condurre a un esito favorevole della stessa” soprattutto alla luce del peso del parere negativo espresso dall’ente rilevante in materia, la Soprintendenza.

“La piazza, e con lei tutto il centro storico, sono ancora ostaggio del rancore della Giunta Palandri – è il commento finale della minoranza – Pur di dare contro a chi c’era prima e stravolgere il progetto originale, se ne sono inventate di tutti i colori.

Il risultato di questi capricci è sotto gli occhi di tutti: un cantiere abbandonato e un degrado che a Poggio non si era mai visto. Ma stavolta c’è anche di più: il rischio di danno erariale è davvero concreto. Per non dire peggio. La cosa migliore, davanti a una situazione che rischia di impantanarsi ancora di più, è recuperare la ragione, smetterla con ripicche infantili, completare il progetto iniziale per come era stato avviato. La nostra diffida offre a tutti l’ultima possibilità di evitare guai ancora peggiori e completare il progetto iniziale che, ricordiamo, avrebbe regalato ai Poggesi una nuova piazza già lo scorso Settembre 2023”.

[poggio insieme]

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