Venerdì 10 novembre 2023 ore 20 al circolo Becagli. La scelta dell’associazione Diapason: da autofinanziamento a solidarietà
POGGIO A CAIANO. Da autofinanziamento per l’associazione a solidarietà per gli alluvionati. Le donne di Diapason, associazione culturale poggese, hanno confermato il già previsto incontro di venerdì 10 novembre ma ne hanno modificato lo scopo: quella cena con il grano bio di Gino Girolomoni avrebbe dovuto servire per autofinanziare le tante attività dell’associazione, ma ora il ricavato sarà girato alla Caritas pistoiese in favore degli alluvionati.
La diocesi di Pistoia, come quella di Prato, durante le Messe di domenica prossima effettuerà una raccolta straordinaria in favore delle zone colpite dal dramma di questi giorni.
Il denaro raccolto sarà gestito da Caritas diocesana. La cena voluta da Diapason (“La pasta di Graziella”) viene dunque effettuata in sinergia con Effetà e si svolge nel circolo ARCI “Luigi Becagli”. L’appuntamento è alle ore 20 di venerdì 10 novembre. Prenotazione obbligatoria al 338 3528 292.
Prezzo 20 euro per adulti e 12 per i bambini. Antipasto toscano e dolce: nel mezzo due “primi” preparati con la pasta biologica fatta con il “grano Graziella” appositamente arrivata dalle Marche grazie all’azienda agricola fondata da Gino Girolomoni, il padre del bio.
Seguirà (ore 21 circa) la presentazione di un libro (“La terra è la mia preghiera”) scritto dal giornalista Massimo Orlandi (della Fraternità di Romena) con la storia di Girolomoni: imprenditore e sognatore, sindaco e poeta, intellettuale e contadino, amico di Pasolini e Langer, fondatore di “Alce nero” oggi “ Gino Girolomini cooperativa agricola”, uno dei padri europei del movimento ecologista.
Massimo Orlandi ricorderà anche la storia di Graziella: una ragazza (17 anni) trucidata nel 1944 a Le Piastre, sulla montagna pistoiese, dai nazisti in ritirata. Il grano della cooperativa agricola Girolomoni si chiama “Graziella Ra” proprio nel ricordo di questa ragazza. La storia è affascinante.
Durante un convegno di agricoltura biodinamica a Treviso nel 1974, uno sconosciuto archeologo consegnò alcuni chicchi di grano. Disse di averli trovati in una tomba egizia e li cedette a condizione che il grano prodotto da quei chicchi fosse chiamato come sua figlia Graziella, uccisa dai nazisti.
I chicchi vennero riprodotti e tale varietà di grano fu dunque denominata “Graziella Ra”, come promesso al padre e in onore di “Ra”, dio del Sole egiziano. Fu soltanto nel 2004, con un articolo di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, che fu possibile ricollegare la storia della giovane con la consegna del grano egizio.
[banchini — diapason]