poggio. CONSIGLIO COMUNALE, BRESCHI: «IL COMUNE NON AGISCE IN BASE A “PRASSI” MA A NORME DI LEGGE O DI REGOLAMENTI»

Il capogruppo di maggioranza Renzo Breschi risponde alle critiche  del gruppo di minoranza: “Procedere sempre in seconda convocazione, oltre a non avere senso, potrebbe essere letto, semmai, come un escamotage per abbassare sistematicamente il quorum strutturale e stupisce che sia proprio la minoranza ad auspicare un simile modo di agire”

Il capogruppo Renzo Breschi

POGGIO A CAIANO. A Poggio stiamo rasentando il ridicolo. Perché c’è chi, a distanza di un anno, non è in grado di accettare la sconfitta e getta fango su di noi.
L’ultima uscita sul consiglio comunale di lunedì sera che ha visto l’assenza dell’intero gruppo di minoranza andato deserto dalla minoranza (il consigliere Tasselli aveva mandato comunicazione della sua assenza giustificata) ha veramente dell’incredibile.
Alla minoranza non vanno mai bene gli orari. E hanno disertato un consiglio comunale che è lo strumento più importante per il Comune. Che la cittadinanza ne prenda atto. Ricordo che il consiglio è normalmente convocato in adunanza ordinaria e in prima convocazione per l’esercizio delle sue funzioni e che l’adunanza si tiene all’ora fissata nell’avviso di convocazione.
Il ricorso alla seconda convocazione è solo eventuale, nel caso in cui, alla prima convocazione, non sia presente il numero legale e la seduta venga dichiarata deserta, oppure quando il numero legale venga meno nel corso di seduta validamente iniziata.
A Poggio c’era la prassi in precedenza per la quale i consiglieri si presentavano direttamente all’orario della seconda convocazione senza che vi fosse nessun verbale che attestasse la precedente seduta andata deserta e, dunque, in mancanza del presupposto per procedere in seconda convocazione.

Il consiglio comunale del 29 luglio 2024

Questa pratica è da abbandonare in quanto illegittima e in contrasto con la normativa regolamentare; in ogni caso, poi, il Comune non agisce in base a “prassi” ma a norme di legge o di regolamento peraltro, in questo caso molto chiare.
In seconda convocazione è richiesto un numero di presenti minore per la validità della seduta e, nel nostro caso, pari al minimo previsto dalla legge, ossia un terzo dei consiglieri (quattro) senza computarvi il sindaco.
Procedere sempre in seconda convocazione, oltre a non avere senso, potrebbe essere letto, semmai, come un escamotage per abbassare sistematicamente il quorum strutturale e stupisce che sia proprio la minoranza ad auspicare un simile modo di agire. Evidentemente non si è compresa la ratio di tali previsioni. Strano da parte di chi ha amministrato per anni.

Non siamo alla bocciofila, dicono, ma non siamo neanche ad un’assemblea di condominio: nel consiglio comunale vi è un dovere di partecipazione da parte dei consiglieri che rappresentano i cittadini dai quali sono stati eletti e dove, anzi, va perseguita la massima partecipazione democratica. Che ultimamente da noi si è persa.

Renzo Breschi
capogruppo di maggioranza in consiglio comunale

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