“Un triste pasticcio fra ridicolezza, leggerezza, incompetenza, superficialità”
POGGIO A CAIANO. Il “caso Campanelli” e della revoca — che avverrà nel consiglio comunale di lunedì prossimo — delle deleghe attribuite ai consiglieri comunali a Poggio a Caiano ha assunto i tratti del grottesco, un triste pasticcio fra ridicolezza, leggerezza, incompetenza, superficialità.
Abbiamo, e questo è l’aspetto peggiore, un sindaco abituato a mentire.
Sul ritiro delle cosiddette “deleghe” a Fabrizio Campanelli, il sindaco Palandri prima ha dato come spiegazione un presunto conflitto di interesse, una dichiarata incompatibilità del consigliere geometra con le deleghe a lui assegnate, poi – ma solo a seguito del post con cui lo stesso Campanelli sul proprio profilo Facebook ha dato la sua versione dei fatti — il sindaco ha fornito un’altra versione, del tutto diversa, tirando in ballo le opinioni che Campanelli esprime sui propri profili social: opinioni che Campanelli esprimeva anche prima di diventare consigliere, quando ovvero Palandri lo ha scelto sapeva benissimo quale fosse il pensiero di Campanelli su vaccini, scie chimiche ecc. Come prima che diventasse consigliere e gli attribuisse le deleghe, il Sindaco sapeva che Campanelli fosse un geometra.
Oltretutto Campanelli non è l’unico fra i consiglieri di maggioranza e della Giunta a usare i social in modo “poco istituzionale” con il quasi intento di incitare all’odio e alla violenza.
Basti leggere ciò che scrivono la vicesindaca Bresci che non censura commenti ai propri post che inneggiano ad atrocità che non vogliamo neppure riportare, e il consigliere Mazzoni.
Perché Campanelli merita la censura del sindaco per le sue opinioni e Bresci e Mazzoni no?
Campanelli è sacrificabile e gli altri due no? Ma la responsabilità delle proprie opinioni non vale per Campanelli come per gli altri due?
Come gruppo avevamo chiesto spiegazioni sui veri motivi del siluramento di Campanelli. Per tentare di non darle, stanno facendo di tutto. I poggesi vogliono sapere la verità: qual è il vero motivo per cui Campanelli è stato silurato?
L’unica verità ora chiara è che il sindaco ha mentito. Ai consiglieri e alla popolazione intera. Per l’ennesima volta, ha fornito, dello stesso fatto, più versioni diverse. E questo è intollerabile.
C’è poi, più in generale, la vicenda delle finte “deleghe” assegnate dal Consiglio lo scorso 21 giugno non solo a Palandri ma anche a Breschi e Guazzini.
Adesso Palandri e i suoi hanno scoperto l’acqua calda, cioè che quelle deleghe erano e sono irregolari. Noi ci siamo opposti fin da subito a questo poltronificio, dicendo, tra l’altro che l’atto era irregolare fino ad interessare della
vicenda sia la Prefettura che il Ministero.
La loro risposta fu che la nostra era una polemica sterile perché non avevamo digerito l’esito del voto. Peccato che, dopo cinque mesi di confusione, sono costretti a ritirare l’atto dando – nei fatti — ragione alle nostre rimostranze di allora.
Deleghe assegnate e poi revocate, menzogne sul caso Campanelli, tensioni e liti interne, immobilismo e pasticci amministrativi: altrove un sindaco così si sarebbe già dimesso.
Gruppo Consiliare “Poggio Insieme”
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