politica & cagate. QUANDO MINKIOLÌN DISSE ALLA SALVI CHE IL NEROZZI AVEVA DETTO «NON LO FO PER IL POTERE, MA MI BASTA CACIO E PERE»

Quando un primo cittadino si comporta così con uno che lo ha appoggiato dall’esterno raccogliendo quasi gli stessi voti dell’aspirante sindaco, se tanto mi dà tanto, cosa pensare di tutti quelli che hanno ingoiato una giunta anomala fascio-comunista, se non che ad Agrùmia molti sono dei veri copròfagi?



La destra è diversa dai dem? Ad Agliana non pare…

 

Tra un paio d’ore Agliana assisterà a una delle peggiori pagine della sua storia politico-amministrativa dopo la famosa vicenda dei partigiani/non-partigiani del dopoguerra, narrata (con grandiose polemiche) da Arnaldo Nesti nel suo opuscolo Provincialia, che l’epigastràlgico cialtrone, falso testimone e calunniatore, mi fornì quando, secondo la sua velleitaria decisione, aveva stabilito che, se avesse vinto, di Agliana non sarebbe rimasto nemmeno la croce del campanile della chiesa di don Tofani.

Andàteci a sentire il vostro con[s]iglio comunale della vergogna, aglianesi di destra, di sinistra e di centro.

Vedere la faccia di un sindaco del Menga che certifica il tutto e il contrario del tutto, sarà sommamente educativo.

Farà bene alla sinistra perché, avendo, Luca, abbracciato Donna Ambra dell’Anpi, darà corpo all’idea astratta che ciò che diceva la Thatcher dei comunisti, è tutta verità.

Farà bene ai centristi squinternati come trottole che sbarellano, che potranno capire che Agrùmia con il Benesperi è messa “come San Buco in Paradiso” (così diceva il mio prete di Lucciano, don Giuliano Mazzei, nativo di Agliana).

Povera, feroce Contesini…

Farà bene alla destra che capirà che l’inciucio di Franza o Spagna, purché se magna, è deleterio; e che i partigiani hanno fallito non meno dei fascisti dato che la regola generale è una e una soltanto. Recita che «dove c’è Barilla c’è casa».

Ma purtroppo non fa bene alla giustizia. Quella della procura. Di quella procura che, grazie al Terzo Piano, manda a giudizio un padre denunciato da una figlia (prendendo dei sonori calci nel sedere da qualcuno che, non sempre, ma a volte, ragiona con il cervello e non con i piedi) e nega i diritti umani di libertà di pensiero e di informazione perseguitando Linea Libera e i suoi uomini e, facendo pressione sui giudici, cerca di dare a intendere che le «prossimità sociali» le fanno un baffo dove ne ha un altro.

Andate a vedere la sfrontatezza dell’attuale giunta di Agliana. La verità fa inorridire, è vero. Ma cura la salute morale molto di più delle Olimpiadi di Macron.

Per copròfagi, clicca qui.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


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