CI CHIEDIAMO e vi chiedete: perché siamo così malmessi? Perché ci dobbiamo rodere il fegato dinanzi alle puttanate di mantenuti della politica che non conoscono minimamente il principio della continenza verbale?
Diciamoci la verità: quando leggiamo che un individuo che si chiama Giani, e che svolge la sua non-funzione di Presidente del Consiglio Regionale, si permette di avanzare la candidatura della Toscana per le olimpiadi del 2028 perché, a suo parere, il nostro territorio è idoneo per gli impianti sportivi, in noi prevalgono due sentimenti: il primo è di metterci a ridere, il secondo è quello di aspettarlo alla prima occasione, ufficiale o non ufficiale, e sputargli in un occhio.
La Nazione-Firenze, 22 settembre 2016. Dopo il “no” di Roma alle Olimpiadi 2024, il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, rilancia la candidatura della Toscana per i Giochi olimpici 2028. «Il fatto di ieri è eclatante – dice Giani –. Con la presa di posizione di non volere le Olimpiadi nella capitale, la sindaca di Roma rifiuta addirittura il dialogo e il rispetto delle opinioni altrui specie di persone che rappresentano le istituzioni come il Coni.
«A questo punto però non possiamo fermarci a rimarginare quelle che sono le ferite di questi comportamenti. Fino a ora si è lavorato bene per Roma 2024 ma dopo il ritiro della candidatura allora pensiamo al 2028 e la Toscana ha tutte le carte in regola per potersi proporre».
Non è finita. Ad esempio, ha spiegato Giani, «la provincia di Arezzo potrebbe ospitare il ciclismo, quella di Grosseto gli sport di mare, Siena il basket, Pistoia la pallavolo, mentre a Livorno si potrebbero tenere gli sport di combattimento, e a Pisa il nuoto».
Secondo Giani «in Toscana poi non ci sarebbe bisogno di nuove costruzioni ma semplicemente di ammodernare gli impianti esistenti, insieme alla realizzazione di alcune infrastrutture attese da anni per questioni finanziarie. Non dimentichiamo che la sola città di Rio ha ricevuto 1,7 miliardi di euro di diritti televisivi».
Per questo, ha concluso, «potremmo avere un’Olimpiade indimenticabile per il contesto e l’attrazione, e un ammodernamento della rete infrastrutturale toscana».
Tenete presente che questo individuo non proviene dal Burundi o dalla patria natale dell’ex ministro Kyenge, bensì dalla nostra Toscana: quella che produce campioni di nuoto senza avere piscine omologate, quella che ha un campo scuola che è una pattumiera (del resto era una discarica…), quella che ha campi da calcio che sono pantani d’inverno e che in montagna, a San Marcello, per soddisfare gli appetiti della sanità del Granduca Rossi, da impianto in erba sintetica dovrà restare di terra battuta per permettere l’atterraggio degli elicotteri Pegaso.
Con tanti auguri alla pratica sportiva e ai tanti giovani che, praticando sport, non praticano… altri interessi.
Questo, solo per restare in zona, è l’ausilio che la Regione sta offrendo ai suoi cittadini: impianti sconnessi e destinati a bisogni terzi, cioè non diretti al popolo-bue ma ai bisogni dell’eccellenza politica che si fa grande a chiacchiere e miseramente affoga nella realtà miserabili.
Chi crede alle favole obbietterà che il disfattismo è solo un male italico e che bisogna avere fiducia nelle persone e nei loro progetti.
Al momento ci accontenteremmo che le scuole fossero a norma, le palestre pure, con annesse piscine.
Ci accontenteremmo che i fabbricati fossero sicuri, le aule bastevoli, gli insegnanti già in servizio attivo, i trasporti per gli studenti da e per Pistoia efficienti e così via.
E al Sig. Giani, che fa parte della “banda” del Sig. Rossi, vorremmo dire: non stia tranquillo e non prenda per i fondelli!
Non abbiamo più sanità e dovremmo spendere in giochi? Prima o poi qualcuno potrebbe incazzarsi.
[Felice De Matteis]