ROMA. Per l’esito delle consultazioni politiche del prossimo Marzo, sarà buona cosa la revisione della Corte Costituzionale delle procedure di voto degli Italiani residenti all’estero, grazie alla sensibilità di un illuminato giudice del Tribunale di Venezia.
Una facoltà deleteria che aggrava gli effetti di una pessima legge elettorale che dal 2006 soffoca parzialmente la genuinità della nostra democrazia con l’elezione di politici nominati dai partiti e non preferiti dagli elettori. Chi scrive ha – purtroppo – già conosciuto e verificato come il sistema elettorale per i cittadini italiani iscritti nel registro di Aire sia pieno di falle e limiti che permettono due fenomeni: la violazione sicura ai principi di segretezza del voto (anticipato e per corrispondenza) e la manipolazione, resa possibile grazie all’acquisto di molti voti che vengono gestiti da referenti capibastone di partiti che possono indirizzare preferenze su politici senza scrupoli.
La questione, rileva inoltre sull’aspetto dell’effettiva “competenza civica” e socio culturale di cittadini che sono stabilmente residenti a 6/12 ore di volo da Roma e che seguono le cronache locali solo tramite la stampa e la rete, in modo spesso sporadico e filtrato. Sono questi i soggetti – interessati e politicamente efficienti – a poter ottenere una rappresentanza popolare che sarebbe così parzialmente falsata.
[Alessandro Romiti]