Benesperi, il cosiddetto sindachino di Agliana, oltre che di epigastralgìe e ruminazioni, soffre anche della sindrome del pupo: ha bisogno della mamma che a volte può essere la segretaria Paola Aveta; altre – con un transfert di genere – il suo “cazzottatore seriale” Ciottoli; altre, infine, la sua materna avvocata Elena Augustin, sempre pronta a coccolarlo
Il fatto è che, come Sonia Pira – che si sente offesa per essere stata assimilata a un’oca mentre Michele Santoro dà di anatra zoppa a Draghi senza mezzi termini –, Benesperi ha sbagliato carriera.
Invece di fare il sindaco di centrodestra che abbraccia il Pd per fargli linguino, doveva fare la scuola di politica catto-com iniziando da chierichetto di don Tofani.
Così si faceva le ossa, invece di disfarsele con le sue coliti spastiche e le ruminazioni notturne.
Gli va bene solo perché la procura della repubblica di Pistoia, siccome vuole lavorare per la «gente comune» ma ha una preparazione linguistica assai vicina allo zero, finisce per lavorare anche per lui che è, se non comune, del Comune. Comunque per poco, eh? Sia chiaro.
Da profeta uccellaccio del malaugurio, gli cito due proverbi essenziali: Chi ha paura non va alla guerra, Chi non è buono per il re non è buono nemmeno per la regina.
Edoardo Bianchini
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