PISTOIA. Tenta di rubare un’auto in piento centro a Pistoia ma viene “smascherato” dalle telecamere. È accaduto nel primo pomeriggio di ieri, 21 febbraio, intorno alle 15 di una domenica apparentemente tranquilla.
Un marocchino di 48 anni, Abderahmane Boudegzame, da anni clandestino nella nostra città, ha cercato di aprire le portiere di alcune macchine parcheggiate in via San Matteo, all’angolo di via Roma. Arrivato dinanzi a una Fiat Punto, ha cercato di aprirla utilizzando un cacciavite, ma è stato ripreso da alcune telecamere della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
La guardia giurata che ha assistito alla scena ttraverso la ripresa video ha chiamato subito la Polizia mentre l’uomo, un tossicodipendente già noto alle forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio e per spaccio di stupefacenti, ha cercato di allontanarsi sotto gli occhi sospetti di alcuni passanti.
Subito sono giunti sul posto gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Pistoia con il commissario capo Duccio Ciappelli per arrestare il marocchino, bloccandolo nel vicolo dei Bacchettoni dove nel frattempo era cercato di fuggire. Oltre all’arresto, il 48enne è stato anche denunciato perché irregolare sul territorio italiano.
L’uomo è stato quindi condotto in carcere a Prato, dove nella mattinata di oggi, lunedì 22, il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pistoia ha convalidato l’arresto.
Nel momento in cui la guardia giurata della Caript dava l’allarme, si è verificato un altro tentativo di furto. Un cittadino pistoiese ha chiamato il 113 per segnalare di avere appena bloccato un giovane in via Laudesi, zona Fortezza, mentre cercava di svaligiare un’altra auto in sosta.
Dato che la Volante era impegnata in centro, la questura ha contattato, come succede sempre in questi casi, i carabinieri, che hanno inviato sul posto una loro pattuglia. I militari hanno preso in consegna il ladro, D.P., un giovane di 25 anni che, portato al comando, è stato poi denunciato a piede libero.
[Alessandra Tuci]
Ma quante volte dovremmo continuare a leggere di gente già conosciuta alle forze dell’ordine, già arrestata per precedenti reati di vario tipo (clandestino, ladro, spacciatore, e chi più ne ha, più ne metta) e che le suddette forze dell’ordine continuano a trovarsi di nuovo e sempre tra i piedi senza mai poterla definitivamente mettere in condizioni di non nuocere?
E’ una cosa degna di un Paese civile, questa? (Domanda ovviamente retorica).
Piero Giovannelli