polpette fatte in casa. QUOD SUPEREST, DATE PAUPERIBUS. LA PELLEGRINESCHI RESPONSABILE DELLA DETERMINA MA IN CONFLITTO D’INTERESSE CON LA CARITAS

«Ma il prefetto, Gerlando Iorio, cosa è venuto a fare a Pistoia, il semplice turista per caso? Queste cose non le vede? Ascolta solo il Ciottolone e il BeneSpari quando gli rivogano cazzate per spingerlo a credere che Linea Libera li ricatta nel tentativo di estorcere cosa? Il cervello che non hanno intero in due e neppure con l’aggiunta di una ricca dose… avetiana?»

 

Ornella Pellegrineschi con don Tofani durante una celebrazione [da Fb]

AGLIANA. Nella Determina 447/2020, tanto cara all’Agnellone Ciottoli, usata per il trasferimento di 6.000,00 euro alla Caritas della Parrocchia di San Piero, la Domenica Morabito firma come “responsabile” e dichiara che la responsabile operativa del “Coc” (non uoco, ma Centro Operativo Comunale) è Ornella Pellegrineschi – già nota dal 2013. Amen!

In uno degli ultimi capoversi si specifica inoltre che, entrambe, non sarebbero “incorse nel conflitto di interessi” che è tutelato dalla legge e dal Codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Agliana e salutamassòreta!

A noi, nella nostra ignoranza giuridico-amministrativa, dato che non siamo (fortunatamente) né laureati in legge come quelli che ci governano né intelligenti come certi sindaci e certi assessori-sceriffi, ma semplici ottusi (comeci definisce il Ciottoli-segatura, o, se vogliamo, l’assessor trapélo) risulterebbe il contrario, almeno per quanto riguarda la direttrice del coro di SS Paolo VII, che come responsabilA decisorA, sembra avere (se le parole dei sacri testi non sono scorregge – nota del direttore scorrettissimo Bianchini) un bel conflitto di interessi, nel quale entra con ambedue le zampette. Insomma l’Ornella, a nostro modesto parere di ottusi (ma non deficienti), si sarebbe dovuta astenere (e un po’ di astinenza, se non altro dal dindo, farebbe bene anche a certi pretonzi – nota aggiunta dall’insopportabile direttore Bianchini), motivando la sua decisione con l’apposito modulo (Articolo 7 c. 2), dato che la dottoressa è assidua frequentatorA di Sua Santità Paolo VII Tofano.

Art. 7 del Codice comportamentale dei dipendenti del Comune di Agliana. L’Ornella e la Morabito non lo conoscevano? E la segretaria Aveta cosa racconta al suo Agnellone prediletto, che Cristo è morto dal sonno?

L’articolo 7 di suddetto codice prescrive, infatti, che il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni… che possono coinvolgere interessi… di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale.

Con don Paolo, correttore morale, ma solo di chi non è del suo colore politico, vi è una costante frequentazione, assicurata almeno ogni domenica mattina alla Messa dei belli (ossia della “pura razza ariana” in questo caso da Ario l’eretico… – è il direttor rompissimo che parla qui) ricomprendendo così anche gli enti e “le associazioni non riconosciutenello specifico: il coro è, infatti, un’associazione libera di parrocchiani con finalità ludico-artistiche, che funziona da almeno 15 anni. Tanta roba, ci pare, per dire che è solo una parrocchiana distaccata, terza, quarta, quinta e sesta neutrale. Ma carciofi si nasce o si diventa solo quando si fa politica e/o si entra come dipendenti negli enti pubblici chiamàtivi da qualche politico illuminato e potente? [Nota al veleno del direttore Bianchini l’ottuso].

L’Ornella è, da più di due lustri, direttrice del coro parrocchiale della chiesa cattolica apostolica di SS Paolo VII. Ed è nota per essere una fattiva ed efficiente collaboratrice del pro-papa aglianese, quello che giudica, scioglie e lega anche la gente della stessa Lega, da cui, però, becca volentieri 6.000,00 euro di avanzi per le molteplici iniziative parrocchiali cheguevariste, qual è – ad esempio – la cena etnica che si organizza a ogni giugno aglianese (e il cittadìn ne fa le spese – rima, ancora una volta, del rompipalle Bianchini).

E se l’integerrima segretaria Aveta aprisse (finalmente: ma non ci crediamo…) il vaso di Pandora Bauli, andrebbe comunque tutto bene?

E allora come si è potuto “decidere”, in casa Benesperi-Agnellone, con la determina che ha concesso 6.000,00 euro esclusivivamente alla Caritas della parrocchia di San Piero, realtà che ha, come legale rappresentante, don Paolo Tofani in persona? Ce lo spiegate, cervelloni democratici e legalitari e anticorruttivi, a cui sono affidate (poeràcci loro!) le sorti e le borse degli aglianesi medi che lavorano e basta?

Ora la questione dovrà essere verificata e sottoposta al vaglio non solo della commissione disciplinare – cosa che fa rizzare tutti i peli alla dottoressa Aveta, intimorita da quella realtà che tocca i nervi dei dipendenti agliacei – per le misure sanzionatorie del caso; ma – a nostro modesto parere di ottusi dementi rompicoglioni – anche all’esame:

del Tar per l’ipotesi di illegittimità della determina;

della Corte dei Conti, per l’ipotesi di danno erariale alla collettività;

della procura della repubblica per le ipotesi di cui all’art. 492 cp (Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un  servizio pubblico) probabilmente soggette a procedibilità d’ufficio (azione penale obbligatoria, Cost., art. 112).

Se oggi al Comune di Agliana ci fosse il Vannuccini al posto di sindaco; e se l’Agnellone-Ciottoli fosse ancora all’opposizione con il signor BeneSpari, il buon Massimo degli Assenti (alle giunte) verrebbe sùbito segnalato, per i provvedimenti del caso, a tutta questa gente che abbiamo detto. Così scoppierebbe la guerra mondiale di Agrumia, con tutte le sue rane e tutti i suoi maiali stercorari, i cingialoni e i maschi alfa – come scrive Madonna Blimunda nelle sue cronache che presto dovrebbero vedere la luce in un romanzo neorealistico-simbologico dall’allettante titolo di “Raperonzolo e & Fiordaglio”.

Se ciò accadesse, forse il pro-papa Paolo VII Tofano potrebbe arrivare a capire che sì, la provvidenza è grande con gli ultini – come ripete ad ogni omelìa/predicozzo domenicale –; ma che essa non va destinata sempre e in toto solo a chi con gli altri è uso condividere l’arroganza del giudizio antileghista, ma non i dindi della beneficenza pubblica secondo il ben noto schema Angelo Becciu/Cecilia Marogna. [Questo capoverso da zittella acida, o beato Ciottoli, lo ha interpolato l’ottuso Bianchini che non sa né leggere né scrivere!].

Paola, spegni gli incendi dei conflitti di interessi. Apri  armadi e armadilli e servi lo stato con lealtà e onore come Costituzione richiede!

Alla dottoressa Paola Aveta, giudice unico della commissione disciplinare, suggeriamo di non andare adesso alla Messa dei belli la Domenica, per le verifiche dirette della circostanza, perché le attività della corale con la più conflittuale direttorA, sono sospese a causa dell’emergenza Covid.

Non vedrebbe affatto l’Ornella gorgheggiante  impegnata nella soave funzione canora dell’usignolA che la renderebbe “impura” nellesercizio della sua funzione di responsabile o “Rup” per le sovvenzioni al terzo settore o compagnia briscola.

L’opposizione che farà, ora? Proporrà delle interrogazioni inutili e fasulle sulla questione o, spalmerà una botte di omertà (o… omerdà?) e reticenza su tutto, nella speranza dell’oblìo per salvaguardare il suo compagno Tofani?

E l’acuto assessore Agnellone di Dio che ne pensa di questo nuovo troiaietto aglianese della destra che fa linguino alla sinistra? Lo esaminerà e ne troverà una soluzione in una colazione di lavoro con la sua amica Paola?

Il direttore conclude: «Ma il prefetto, Gerlando Iorio, cosa è venuto a fare a Pistoia, il semplice turista per caso? Queste cose non le vede? Ascolta solo il Ciottolone e il BemeSpari quando gli rivogano cazzate per spingerlo a credere che Linea Libera li ricatta nel tentativo di estorcere cosa? Il cervello che non hanno intero in due e neppure con l’aggiunta di una ricca dose… avetiana?».

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
Il direttore Bianchini ha fatto
le sue aggiunte: tutte esplicitamente dichiarate


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