polveri fini. TORINO INSEGNA A PISTOIA?

Il Sindaco Appendino, è stato indagato per un ecoreato, dovuto alle polveri fini dell’aria. Torino è troppo severa in materia di tutela della salute?

Le indagini su presunte omissioni del Sindaco Appendino, sembrano aprire un nuovo scenario sulle responsabilità degli amministratori che espongono colposamente i cittadini agli effetti delle dannose polveri fini dell’aria

PIANA. Il dramma della pandemia ha certamente disorientato la cittadinanza, dalle emergenze consolidate qual è quella dell’inquinamento da Pm10 nei comuni della piana: una vicenda che è comunque una pesante minaccia per i cittadini, con crescenti aggravamenti della salute per i danni respiratori, allergici e cardiaci.

Ci colpisce che le amministrazioni locali abbiamo – lo possiamo dire senza rischio di smentita – fatto silenzio costante sulla stagionale circostanza dell’inquinamento da Pm10 che è sempre più alto nella stagione fredda.

La pandemia purtroppo l’ha fatta da padrone, ma non è stato così a Torino, dove – come in tutte le grandi città – l’inquinamento da polveri fini, non ha perdonato.

Mentre nella piana Pistoia/Prato si tira a campare ecco che nella città dei gianduiotti, per i medesimi profili di inquinamento, viene indagata il Sindaco Appendino, con altri politici di rispetto, quali sono Piero Fassino, Alberto Cirio, Sergio Chiamparino e altri assessori regionali e comunali.

Il problema è trasversale alla comunità dei politici, e li coinvolge ai vari livelli di competenza e di vigilanza del territorio amministrato.

Pm 10 una minaccia pesante per la salute dei cittadini della piana

Il reato loro contestato è “inquinamento ambientale colposo” che trova impulso giudiziario da una legge del 2015: una legge cogente che vige da un lustro, cioè circa 60 mesi ovvero quasi 1.800 giorni ma della quale nessuno aveva fatto cenno nella nostra piana, sistematicamente afflitta da diverse forme di inquinamento.

Bene, ma allora, è da chiedersi se la legge – e il Comitato ambientalista se lo è domandato segnalandoci questo articolo nazionale – che scrimina questo “ecoreato” non vale nella piana metropolitana Fi-Po-Pt?

Non sarà che nella piana di queste provincie sussiste una certa disattenzione da parte dei politici (e dunque gli inquirenti?) sulle questioni ambientali? La nostra piana avrebbe bisogno della stessa attenzione perché è un ambiente molto inquinato: ma non vediamo molto interesse da parte dei soggetti preposti alla vigilanza.

Dicembre 2015: lo staff del Dip. Prevenzione di Usl 4, non aveva contezza del modello di ricaduta delle diossine elaborato da Arpat, lasciando stupefatti gli esponenti del Comitato antinceneritorista. Nella foto Giacomo De Lucia

Come dimenticarci degli esposti presentati e archiviati (memorabili quelli sull’inquinamento delle acque dei bacini idropotabili, probabilmente dovuti all’uso massivo di pesticidi) e i due esposti presentati per il blocco – a noi, così ci sembrò – “simulato” dell’agosto del 2018 dell’impianto di incenerimento del Cis, anche confessato nelle commissioni tecniche dalle limpide contraddizioni tra  Usl e Arpat, ovvero di altri episodi di anomala gestione dell’inceneritore, risolti in una bolla di sapone.

Ma ci sono anche i pozzi di adduzione alla rete idrica che attingono dalle falde all’interno dei vivai: una questione, mai risolta in senso definitivo e rassicurante dall’Arpat e la Asl Toscana Centro.

Vale di più la salute dei cittadini o il basso profilo delle autorità?

Dunque, l’articolo apparso il 20 febbraio sulle disavventure giudiziarie dell’Appendino, impegna tutti a riflettere sull’archivio degli esposti presentati, ricordando – e non è un dettaglio – i due tentativi di archiviazione che vennero proposti dalla Procura di Pistoia, sull’episodio di sforamento del 2009 per diossine dall’inceneritore, poi conclusosi con la condanna dei dirigenti del Cis tre anni dopo.

Forse sarà da Torino che arriverà impulso all’apertura di un nuovo corso anche per Pistoia e Prato o per davvero i cittadini della piana si devono rassegnare al più “basso profilo” sulle questioni ambientali?

Alessandro Romiti

[alessandroromiti@linealibera.it]

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