ABETONE – CUTIGLIANO. Il “giorno di anticipo sul previsto”, annunciato dal “comunicato-Seghi” della Provincia di Pistoia del 7 gennaio scorso, dopo otto mesi di ritardi, annunci di riapertura andati puntualmente disattesi, rinvi e polemiche, è stato bruciato nel volgere di pochi giorni e si è trasformato in ulteriore ritardo.
I lavori iniziati e già a buon punto effettuati dalla squadra di tecnici e operai della ditta Antonini e Martinelli, paragonati, da chi li ha visti all’opera, ad una “macchina da guerra” tanta la loro velocità e precisione di esecuzione, sono stati stoppati in maniera repentina dalla Provincia, la stessa che poco prima aveva dato il via “in anticipo” ai lavori.
Solerte nei comunicati, la provincia in questo frangente tace, zero comunicati, solo mezze parole da parte del suo Presidente Luca Marmo che sinteticamente parla di “generici aspetti formali da sistemare con la ditta”, senza però precisare quali.
Le foto, eloquenti, dicono di un cantiere abbandonato precipitosamente, con una delle due fosse laterali, su cui sarà fissato il guard rail temporaneo in legno, quasi completamente armata.
Gli operai, catapultati in cima ad un monte, hanno nel frattempo lasciato la montagna per far ritorno ai precedenti impegni lavorativi, da cui erano stati distolti con troppa velocità.
Nel silenzio della Provincia, teorie e congetture sul motivo di uno stop così repentino e inatteso dopo l’avvio in “anticipo” di un giorno sugli otto mesi di attesa, si sprecano e ognuno ha la sua teoria.
C’è chi nota che la carreggiata risultante sarebbe troppo stretta per far passare lo spalaneve, chi ipotizza problemi di sicurezza.
Di certo c’è che nel progetto definitivo relativo agli interventi della prima fase la larghezza della carreggiata dovrà risultare larga tre metri.
La data in cui riprenderanno i lavori è misteriosa come misteriosi sono per il momento i motivi dello stop.
Marco Ferrari
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