TAVARNELLE VAL DI PESA. Marco Bazzoni ci scrive:
Potete parlare della mia denuncia contro Poste Italiane per favore?
Se la pubblicaste sul vostro sito web mi fareste un grosso favore. Sono un cittadino di Tavarnelle, quindi un comune interessato alla chiusura degli uffici postali in Toscana, nonché titolare dal 2003 di un conto Bancoposta.
Marco Bazzoni
Operaio metalmeccanico
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Lo facciamo nella speranza che anche i Comitati contro la chiusura delle Poste a Pistoia e provincia traggano utili spunti da questa azione.
ANALISI DELLE DIFFORMITÀ DELLA LEGGE ITALIANA
RISPETTO ALLE DIRETTIVE EUROPEE 97/67/CEE E 2008/6/CEE
CONSEGNA A GIORNI ALTERNI DELLA CORRISPONDENZA
Cosa ha modificato la delibera Agcom 163/15/Cons
Tale delibera permette al gestore universale, denominato Poste Italiane, con a capo il suo Amministratore Delegato Francesco Caio, della fornitura a giorni alterni al 25% della popolazione nazionale, dei servizi di raccolta e distribuzione a domicilio degli invii postali ricompresi nell’ambito del servizio universale.
Cosa dice la Direttiva Comunitaria
La direttiva europea 97/67/CEE, come modificata dalla direttiva europea 2008/6/CEE, prevede all’articolo 3, comma 3:
“Gli Stati membri si attivano per assicurare che il servizio universale sia garantito come minimo cinque giorni lavorativi a settimana, salvo circostanze o condizioni geografiche eccezionali, e che includa almeno:
- – una raccolta
- – una distribuzione al domicilio di ogni persona fisica o giuridica o tramite deroga, alle condizioni stabilite dall’autorità nazionale di regolamentazione, in installazioni appropriate.
Inoltre, il punto 21 della direttiva europea 2008/6/CEE stabilisce che:
“Il servizio universale garantisce in linea di massima una raccolta e una consegna presso l’abitazione o la sede di ogni persona fisica o giuridica ogni giorno lavorativo, anche nelle zone remote e scarsamente popolate”
Eventuali deroghe possono essere accordate solo in circostanze o condizioni geografiche “eccezionali” come nell’eccezione numero uno a livello Ue della Grecia, con circa il 7% del territorio dispensato, in quanto costituito da oltre 6.000 isole.
Quindi questo punto della delibera 163/15/CONS (approvata definitivamente il 25 Giugno 2015) dell’Agcom, che è proprio l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni viola l’articolo 3, comma 3 della direttiva europea 97/67/CEE e il punto 21 della direttiva europea 2008/6/CEE
AUMENTO TARIFFA POSTA ORDINARIA E POSTA PRIORITARIA
Cosa ha modificato la delibera Agcom 164/15/Cons
La delibera Agcom, come richiesto da Poste Italiane ha aumentato le tariffe di posta ordinaria.
Fino ad oggi per un invio di posta ordinaria (formato standard) si spendevano 0,80 centesimi, dal 1 Ottobre 2015 ci vorrà 0,95 centesimi con un aumento del prezzo del 18,75%.
E sono aumentate anche le tariffe per la posta prioritaria.
Cosa dice la Direttiva Comunitaria
La direttiva europea 97/67/CEE, come modificata dalla direttiva europea 2008/6/CEE, prevede all’articolo 12, che:
“Gli Stati Membri provvedono affinché le tariffe di ciascuno dei servizi che fanno parte del servizio universale siano fissate nel rispetto dei seguenti criteri:
- – i prezzi devono essere ragionevoli e permettere di fornire servizi accessibili all’insieme degli utenti, a prescindere dalla situazione geografica e tenendo conto delle condizioni nazionali specifiche. Gli Stati Membri possono mantenere o introdurre un servizio postale gratuito per gli utenti non vedenti e ipovedenti”
- – i prezzi devono essere correlati ai costi e fornire incentivi ad un efficace fornitura del servizio universale…”
- – le tariffe devono essere trasparenti e non discriminatorie”.
Per quanto riguarda, inoltre, le nuove tariffe, come recita l’articolo 12 della direttiva europea 97/67/CEE, i prezzi dei servizi postali «devono essere correlati ai costi» e dunque la proposta di Poste Italiane di applicare al nuovo servizio di posta ordinaria le stesse tariffe della posta prioritaria non sarebbe congrua in quanto i due servizi sono differenti, quindi c’è una violazione dell’articolo 12 della direttiva europea 97/67/CEE.
CHIUSURA UFFICI POSTALI
Cosa ha modificato la delibera Agcom 342/14/Cons
Questa delibera Agcom permette a Poste Italiane di chiudere fino a 1200 uffici postali su 13000 presenti su tutto il territorio nazionale.
Cosa dice la Direttiva Comunitaria
La direttiva europea 97/67/CEE, come modificata dalla direttiva europea 2008/6/CEE, prevede all’articolo 3, comma 1:
“Gli Stati Membri garantiscono che gli utilizzatori del diritto ad un servizio universale corrispondente ad un’offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti.
Inoltre, il all’articolo 3, comma 2 di tale direttiva:
“A tal fine, gli Stati Membri provvedono, affinché la densità dei punti di contatto e di accesso tenga conto delle esigenze degli utenti”
La delibera Agcom 342/14/Cons viola l’articolo 38 (commi 1 e 2) della direttiva europea 97/67/CEE, visto che nonostante le richieste e proteste degli utenti contro la chiusura, nella sola Regione Toscana verranno chiusi 59 uffici postali, ma anche in altre regioni Poste Italiane sta provvedendo alla chiusura (totale) di molti uffici postale.
[documento marco bazzoni]
Scarica e leggi: CHAP(2015)01872-C-IT-AR