PISTOIA. Il piano chiusura di Poste che prevedeva 65 uffici postali in Toscana e che fu congelato lo scorso febbraio per la mobilitazione di Regione, Uncem e Anci, si ripresenta a pochi giorni dopo la tornata elettorale.
Poste Spa infatti ripresenta il piano di chiusure che resta drammaticamente invariato in quanto solo sei uffici postali su 65 escono dalla lista delle cancellazioni in Toscana.
A salvarsi saranno gli uffici di Settignano e Contea in provincia di Firenze, Pieve di Compito in Lucchesia, San Baronto in provincia di Pistoia, Monti in provincia di Siena e Ponte Ginori in provincia di Pisa.
Per gli altri 59 dunque resta confermata la chiusura. Ad essere penalizzate, manco a dirlo, sono le aree marginali, periferiche, montane e rurale.
“Non lo accettiamo – commenta il Presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani – Poste non si smentisce mai, siamo alle solite, prima la sospensione delle chiusure annunciate perché necessaria una rimodulazione in base anche alle singole situazioni, poi un nulla di fatto poco dopo il periodo elettorale.
“Insomma ribadiamo che non è possibile dimenticare o sottovalutare la funzione fondamentale di presidio che i servizi postali esercitano nei territori montani e rurali, e dove fungono anche da luogo di coesione sociale, economica e territoriale consentendo l’accesso universale a servizi locali essenziali.
“Ci riattiveremo nuovamente con Regione e Anci per evitare una ulteriore penalizzazione di quei territori e dei loro cittadini che contano come quelli delle grandi città” – chiude Giurlani.
[comunicato]
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l.f.