PRIMA PASSA ’STO S-GOVERNO
PRIMA USCIAMO DALL’INFERNO
PISTOIA. Oggi, 11 maggio, abbiamo ricevuto un interessante comunicato stampa dall’Ugl. Ci illustra un bel successo del sindacato ottenuto a Bari dinanzi al giudice del lavoro. Lo scontro è stato con la multinazionale tedesca Bosch, come potrete leggere più sotto.
Una cosa però ci preoccupa in maniera particolare ed è che mentre il sindacato romano strombetta e sviolina i propri successi in terra pugliese, sempre da Roma non abbiamo avuto mezza riga mezza sulle vicende delle due punte Ugl di Pistoia, Antonio Vittoria (demansionato, spostato dal suo settore, denunciato e poi licenziato in tronco da Hitachi per giusta causa – che peccato avrà mai commesso?) e Tiziano Fabbri (se non sbagliamo assoggettato a un qualche provvedimento disciplinare di cui sappiamo meno).
Non ci fa alcuna impressione il fatto che, su queste due figure di lavoratori, i sindacati “bravi” non abbiano speso una parola, dato che ognuno tira l’acqua al suo mulino e lo fa con più o meno disinvoltura secondo il ben noto proverbio per cui «fuor del mio culo è fallo».
Ciò che ci lascia particolarmente perplessi è il non aver visto, per i due Ugl pistoiesi, nessun movimento non diciamo stile terremoto, ma neppure stile di impercettibile bradisismo, a loro sostegno – se si eccettua qualche sussurrata notizia transitata qua e là magari in consiglio comunale Da Roma nisba.
Ed è per questo che ci domandiamo se, anche in Ugl, esistano – come più o meno nella nostra inciviltà del settore lavorativo e della classe operaia – non due, ma dieci, cento, mille pesi e altrettante misure.
Questo paese, che la sinistra benestante dei Capalbi-Bibbiani ha destinato ad affondare fino dalle prime fettine del governo-mortadella postberlusca, naufragherà perché fra la sostituzione etnica in corso (migranti a valanga, anche se stiamo morendo di fame) e quella religiosa, con tante Aisha (ex Silvie Romano) pronte a candidarsi alle prossime, sostenute dalla catto-sinistrìa e dalle sardine somare a storia, non può trovare orizzonti sufficientemente ampi per rimettere in piedi 50 anni di benessere economico rovinati da 20 di infamie di cui 10 assolutamente al di fuori di qualsiasi regola e legalità per il binomio napolitan-mattarellico.
Gli unici, che hanno saputo e voluto dire qualcosa, sono stati i Carc, forse perché gli unici rimasti fedeli non alla borghesizzazione dilagata ma al vero spirito della civiltà operaia e del mondo del lavoro.
Loro sembrano davvero sia conoscere la storia che i «poltronari» ignorano, sia mirare non a un osso in più gettato dal padrone al proprio cane, ma al riconoscimento di una dignità che, col lavoro, rende davvero gli uomini liberi: ma non certo gli uomini del lavoro (?) di oggi, novelli ebrei del terzo millennio costretti a passare a forza il famoso orrendo cancello oltre il quale c’era solo la Grande Germania e una bella doccia allo Zyklon B prima di volare nel gelido vento dell’inverno polacco.
Che vergogna, lavoratori e sindacati pistoiesi! Che vergogna il vostro ermetico silenzio!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di essere assolutamente liberi
Il lavoro di oggi crea soltanto schiavi sottopagati e trattati come animali usa-e-getta
Un successo strepitoso
contro la tedesca Bosch
Siamo a Bari nello stabilimento Bosch dove si producono componenti per il settore automotive ed in particolare la pompa common rail, fiore all’occhiello italiano della multinazionale tedesca che occupa circa 1.900 addetti.
Nonostante la rappresentanza sindacale di 3 Rsu nello stabilimento eletti nel 2018 nella lista della Ugl Metalmeccanici, l’azienda si ostinava a non voler riconoscere il diritto di riunirsi in assemblea con i lavoratori (art. 20 L. 300/70) ed il diritto di riconoscere i permessi sindacali retribuiti per i componenti del direttivo provinciale e nazionale (art. 30 L. 300/70), sostenendo la tesi derivante dal Protocollo di Federmeccanica del 2017 che di fatto limitava l’esercizio sindacale a quelle Organizzazioni che non avevano partecipato alla stipula del Ccnl di categoria, ma che vi avevano aderito successivamente.
In seguito a notevoli discussioni e rapporti epistolari tra Segreteria Provinciale, Azienda e Confindustria Bari, durati quasi un anno, al fine di raggiungere un’intesa pacifica, è stato inevitabile arrivare allo scontro ed è maturata la decisione di ricorrere al Tribunale di Bari Sezione Lavoro.
Nel decreto questa la decisione del giudice: “Il distinguo avanzato dalla difesa di Bosch tra contrattazione aziendale agita dalla Ugl Metalmeccanici in veste di organizzazione sindacale territoriale e contrattazione aziendale condotta dalla Rsu, ove la Ugl Metalmeccanici figura come componente, non ha motivo di essere…né può affermarsi che, poiché la Ugl Metalmeccanici è mera aderente e non già diretta firmataria del Ccnl del 2016, il suo potere di rappresentanza all’interno della Rsu ne risulta depotenziato sia al fine della contrattazione aziendale, sia al fine dell’esercizio delle prerogative sindacali… per questi motivi accoglie la domanda relativa alla condotta antisindacale, proposta da Ugl Metalmeccanici, e per l’effetto ordina a Bosch la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione dei suoi effetti, consentendo di esercitare i diritti sindacali previsti dagli artt. della Legge 300/70”.
“Il giudice del lavoro” – commenta il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici Antonio Spera – “ha emanato un accoglimento totale, di fatto riconoscendo tutte le recriminazioni che avevamo avanzato in sede di ricorso.
Indubbiamente la differenza l’ha fatta la grande professionalità dell’avvocato Irma Vaccaro Gammone, che collabora con la Ugl di Bari, cui va un plauso per l’egregio lavoro. Questa è una strepitosa vittoria per la nostra Organizzazione Sindacale poiché delinea un precedente unico su tutto il territorio nazionale, unico per contenuti ed istruttoria, che ci consentirà di rappresentare al meglio i lavoratori delle aziende in tutto il territorio nazionale”.
“Un ringraziamento particolare” – conclude Spera – “va fatto al segretario provinciale di Bari Samantha Partipilo, già dipendente e Rsu dello stabilimento Bosch, per il notevole impegno profuso nella gestione della vertenza e per aver degnamente rappresentato la Segreteria Nazionale nell’azione legale, rimarcando altresì l’ottimo lavoro che sta svolgendo sul territorio barese”.
“Non è stato semplice svolgere l’attività sindacale per 2 anni all’interno dell’azienda senza poter svolgere assemblee e senza poter formare un corpo direttivo” – spiega il segretario provinciale Ugl Metalmeccanici di Bari Samantha Partipilo – “ma il lavoro instancabile quotidianamente e puntualmente svolto dagli Rsu Mario Daniello e Onofrio Zotti all’interno dell’azienda ha fatto in modo che gli iscritti continuassero a nutrire fiducia nei confronti della nostra sigla. Dedico questa vittoria sindacale ai miei Rsu ed a tutti gli iscritti che, sempre più numerosi, hanno aderito al nostro progetto sindacale e che ci sostengono con la loro fiducia!”.
“Mai arrendersi davanti alle difficoltà” – commenta il segretario regionale Ugl Metalmeccanici Puglia Francesco Menduni – “questo è l’esempio che si può fare sindacato senza scendere a compromessi con nessuno”.
[comunicato ugl]