pozzi cloruro & glifosate. L’USL TACE, LA REGIONE RINVIA, L’ONCOLOGA BRESCHI ASSICURA LA SUA PRESENZA

 

PISTOIA. LAssessore regionale Federica Fratoni propone su La Nazione una serie di considerazioni davvero condivisibili. Annuncia di voler ricercare i responsabili dell’inquinamento delle acque di pozzi e dei bacini idropotabili, che sarebbero causate dal cloruro vinile monomero (a Casalguidi) e dai fitofarmaci nel resto della Piana, con una riconducibilità molto probabile all’uso diffuso di erbicidi. Brava, bene!

Peccato che queste dichiarazioni siano semplicemente inutili per la soluzione del problema, e servano solo al suo rinvio, per la vera conoscenza e rimozione della possibile contaminazione delle acque della rete idrica.

Federica Fratoni cerca i responsabili: li troverà di certo sotto il tappeto del salotto!

Anche il Comune di Pistoia emise un’ordinanza contingibile per la tutela delle acque di approvvigionamento dell’acquedotto del campo Pozzi di San Pantaleo.

L’ordinanza era viziata, perché parziale e suggestiva: essa vietava l’uso di qualsiasi prodotto fitosanitario entro un raggio di soli 20 metri di distanza da tutti i pozzi, pubblici o privati, ma questa distanza è solo un decimo della vera fascia di sicurezza di 200 metri che è stabilita per legge, ovvero dal D. Lgs. 150 del 2012 (articolo 14) e richiamata anche sul bacino idropotabile della cava Briganti, ancorché clamorosamente disattesa.

Pistoia. Terreni riarsi da pesticidi o curati a mano da extracomunitari?

Federica Fratoni sembra dimenticare – e La Nazione non le contesta niente – che il “vero problema” è la distanza di sicurezza dai pozzi o punti di prelievo.

Eppure molti pozzi di approvvigionamento di Publiacqua sono all’interno di impianti vivaistici, ampiamente irrorati da veleni e non solo! Vengono rispettate le misure sulle fasce di rispetto per la sicurezza necessaria onde evitare le  contaminazioni delle falde? Come mai il Puff (Piano utilizzazione fitofarmaci) non è applicato con un regolamento attuativo rigoroso?

Inoltre sussisterebbe il problema principale – mai trattato in senso definitivo – di una comunicazione preventiva all’Asl riguardo al tipo di trattamento fitosanitario da eseguire su una particella di vivaio coltivato: questa sarebbe una misura che dovrebbe essere generalizzata ed utile a esercitare un controllo diretto sulla distribuzione dei pesticidi e non richiamata in un’ordinanza contingibile del sindaco di Pistoia per una porzione minima del suo territorio.

Se qualche coltivatore spregiudicato e irresponsabile distribuisce fitofarmaci sul terreno, gli organi di controllo (Usl e Arpat) sono in condizione di poter risalire alla concentrazione del pesticida e al riconoscimento del formulato?

Agliana: vivai di prossimità del bacino Briganti, apparentemente trattati con diserbante al glifosate a 20 metri dal bordo cava.

Ecco che, allora, non servono delle misure di controllo “successive” all’inquinamento (come la ricerca dei metaboliti nelle acque dei pozzi) ma, ben diversamente, delle misure preventive, con delle delimitazioni concrete di rispetto ai punti di prelievo delle acque idropotabili.

Infine, non è un dettaglio – ma una spiegazione chiara delle incongruenze presenti sul campo – che l’Usl Centro non abbia ancora risposto puntualmente alla serie di “domande tecniche” che abbiamo posto lo scorso 9 dicembre.

Le abbiamo comunque risollecitate all’attenzione diretta del Dg Paolo Morello Marchese. Chi vivrà, vedrà.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


CARA CARLA, NON BASTA DIRE
«SARÒ SEMPRE CON VOI»

 

Così la dottoressa Breschi su La Nazione [25 gennaio 2020]

LEGGO il pezzo che, sulla Nazione, Lucia Agati ha dedicato in questi giorni alla dottoressa Carla Breschi, elemento attivo e vivace sull’orizzonte dell’inquinamento pistoiese; presente anche – se non erro – a Cantagrillo durante una effervescente assemblea di “bevitori” di cloruro di vinile.

Questo però mi fa scattare un’improvvisa analogia con la famosa battuta con cui, ai tempi della mia gioventù, si prendevano in giro i fascisti: «Armiamoci e partite!», riferito a Mussolini.

Mi spiace assai per la dottoressa che se la prenderà come al solito (l’ultima volta mi disse che prima gli restavo simpatico, ma da quel momento in poi non più…), ma non posso farci niente.

Un rompiscatole istituzionale come Salvatore Majorano, amico dei 5 Stelle, infuriato per il casino che Giggino ha creato in Italia, mi ha ben definito come «uno di quei vecchietti irritanti che finiscono con il diventare insopportabili». Mi dice sempre così e ci facciamo delle sante risate.

«Adesso sì | Adesso che tu vai lontano | Il mio pensiero | Ti seguirà | Sarò con te | Dove sei» è una gran bella canzone di Sergio Endrigo, cara dottoressa Breschi: ma le canzoni vanno bene per gli innamorati con e senza Viagra.

Per la gente che combatte ogni giorno per vivere ogniqualvolta che ingolla un bicchier d’acqua al vinile o al glifosate, la presenza di un angelo custode al fianco fa lo stesso effetto di un bicchiere d’acqua zuccherata a chi ha il raffreddore.

È bello vedere tutto questo sostegno che, però, si ferma al primo scalino della lunga salita che porta al terzo piano di via degli Orafi 1.

Faccia qualcosa di più, dottoressa: denunci, giorno dopo giorno, grazie alla sua indiscussa e indiscutibile professionalità, alla procura dei «sovrumani silenzi e profondissima quiete ove per poco il cor non si spaura», la situazione per quella che è, e non si limiti a scrivere e fare scrivere che «sarà sempre al fianco del popolo». La Bastiglia non cadde grazie al sostegno degli intellettuali, ma perché partirono cannonate e pallottole.

Chissà che, se ogni giorno arriva una denuncia al terzo piano, suffragata da prove e dati scientifici, anche in procura non si aprano finalmente le finestre per far circolare l’aria rafferma e fare uscire, una buona volta, le polveri sottili del «basso profilo» tenuto nei confronti dell’inquinamento fin da sempre secondo i princìpi canonizzati da Renzo Dell’Anno! Non crede?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Delitto di cronaca e critica
Una goccia scava la roccia, ma deve cadere senza smettere mai…


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