QUARRATA. Nei fossi e nei corsi d’acqua della campagna si è pescato in tanti modi, con il retroso e la bilancia, la rete e la pesana e molti altri.
Li documenta ora il Museo di Casa di Zela con una dimostrazione in programma per sabato 24 settembre, alle 16, a Caserana (Quarrata), in via Nuova, 48.
L’incontro si svolge in concomitanza con le giornate europee del patrimonio dedicate quest’anno al tema dell’eredità culturale.
Per una buona parte del Novecento i pesci d’acqua dolce hanno costituito per la popolazione della campagna una risorsa alimentare importante. A differenza della caccia, che era nel contratto di mezzadria osteggiata dai proprietari, la pesca ha rappresentato, infatti un’area franca.
Nel corso dell’incontro verranno mostrati strumenti impiegati per la pesca, appartenenti alla raccolta etnografica di Ernesto Franchi. Si potrà anche vedere la vasca che nella casa colonica serviva a decantare e conservare pesci tratti da fossi spesso melmosi.
Nei fossi e nei torrenti si pescavano l’anguilla, il cavedano, la carpa, la lasca, il luccio, il pesce gatto, il perisco sole e i ranocchi.
L’incontro prosegue l’attività del museo per documentare e conservare saperi e pratiche in uso nella campagna che fa parte ora dell’area naturale protetta della Querciola.
[associazione amici casa di zela]