PRATO. A un mese di distanza dal Grand Opening previsto nel mese di ottobre al museo Pecci inizia il prologo alla mostra inaugurale “La fine del mondo”, un’importante cornice di collaborazioni che presenta alcune opere emblematiche della collezione in prestigiose sedi istituzionali della regione.
Una selezione di opere che fa da introduzione e “cornice” al progetto espositivo “La fine del mondo”, per la riapertura al pubblico del museo Pecci.
Sei grandi opere che formano una campionatura variegata ma eloquente di proposte artistiche contemporanee associate al tema centrale della “condizione di incertezza in cui versa il nostro mondo”, inserite e messe in relazione a diversi contesti della conoscenza umana quali lo studio bibliografico e la ricerca scientifica, in particolare la preistoria, la zoologia, l’astronomia, la fisica, la geometria e la tecnologia.
Al Museo di Scienze Planetarie di Prato, venerdì 16 settembre 2016 alle ore 18, a cura di Stefano Pezzato, sarà presentata l’opera di Anish Kapoor, Here and There (1987), acquisita in occasione della mostra inaugurale del Centro Pecci (Europa Oggi, 1988, a cura di Amnon Barzel).
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato con il sostegno della Regione Toscana e del comune di Prato
ANISH KAPOOR
(Bombay/India 1954. Vive a Londra) Here and There del 1987, opera di Anish Kapoor, è stata esposta a Prato nel 1988 nella mostra d’inaugurazione del Centro Pecci (Europa Oggi), alla vigilia delle consacrazioni mondiali dell’artista nel Padiglione britannico alla Biennale di Venezia 1990 e con il Turner Prize 1991.
L’articolata composizione plastica di pietra arenaria da una parte si raccoglie in un cumulo di forme stondate come bozzoli o otri primitivi e dall’altra è scavata dentro a un masso squadrato e inciso, un’architettura ancestrale simile a un altare o a un santuario dove il “qui” sensibile della materia si spalanca su un “altrove” onirico e sublime, evocato dall’impalpabile profondità del pigmento blu.
Al di là dell’apparente pienezza fisica delle forme terrene, organiche e artificiali, lo sguardo e il pensiero precipitano nella cavità interiore e indistinta del vuoto, nella dolce vertigine dell’assenza.
MUSEO DI SCIENZE PLANETARIE
Il Museo di Scienze Planetarie di Prato è legato ai reperti ed ai contenuti che presenta: le meteoriti, i minerali e i processi genetici che hanno portato alla loro formazione, con particolare riguardo alla nascita e all’evoluzione del Sistema Solare e dei suoi pianeti.
La finalità principale del Museo è quella di svolgere un ruolo di “mediazione culturale”, trasmettendo, a diversi livelli di complessità, le conoscenze scientifiche più avanzate su discipline che vanno dall’astrofisica all’astronomia, dalla planetologia alla geologia e mineralogia.
Vedi: www.museoscienzeplanetarie.eu
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