prato. ENNESIMA AGGRESSIONE ALLA “DOGAIA”

La Dogaia di Prato

PRATO. È avvenuto stamani nella terza sezione nel reparto di media sicurezza.

“L’ennesima insopportabile aggressione a un lavoratore di pubblica sicurezza si segnala come l’effetto di una costante sottovalutazione dei problemi che più volte la FP CGIL ha segnalato: sovraffollamento della popolazione penitenziaria e scarsità di agenti dedicati al carcere di Prato”.

Secondo il sindacato il personale presente in servizio è da tempo insufficiente. “Al momento dell’aggressione l’ispettore si trovava in una sezione con 73 detenuti”.

Sandro Malucchi

Il segretario della FP CGIL Sandro Malucchi pone l’accento anche su altri elementi critici propri della casa circondariale pratese. “Da quando il carcere pistoiese è chiuso per ristrutturazione, i cento detenuti lì assegnati sono stati trasferiti alla Dogaia.

Con loro non sono arrivati anche gli agenti, lasciando Prato sguarnita di forza lavoro. Queste continue aggressioni sono la conseguenza del fatto che gli agenti sono stati lasciati da soli dalla direzione del carcere”.

Inoltre, secondo Malucchi, le scelte disciplinari applicate ai detenuti non sono né riabilitative né fungono da deterrente. “Spesso i detenuti che aggrediscono gli agenti non subiscono i provvedimenti previsti. Ciò distorce in loro la percezione delle regole che, inevitabilmente, vengono infrante convinti di rimanere comunque impuniti”.

A breve, secondo la FP CGIL, un’assemblea sindacale e una conseguente protesta con la finalità di interessare e coinvolgere le istituzioni cittadine per rendere pubblico il tema della funzione della detenzione.

[fp cgil sanità prato]

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