prato. PARTITO IL PERCORSO FORMATIVO “CITTADINI DELLA SALUTE”

La locandina del percorso formativo
La locandina del percorso formativo

PRATO. Ha avuto inizio mercoledì  all’istituto Marconi la prima edizione del percorso formativo “Cittadini della salute. La peer education per la promozione del benessere, dell’affettività e della sessualità consapevole” che coinvolgerà 20 insegnanti delle scuole secondarie di 2° grado della provincia di Prato e 710 studenti.

Sono in programma 4 edizioni promosse dall’unità operativa formazione educazione e promozione della salute con l’obiettivo di sviluppare competenze individuali e sociali negli studenti per la promozione dell’affettività e sessualità consapevole e la cultura del rispetto dell’altro indipendentemente dal genere, dall’orientamento religioso e dalla cultura.

I prossimi incontri sono in programma il 10/11 Febbraio all’Istituto Dagomari, il 17/18 febbraio all’Istituto Datini e Convitto Cicognini e il 24/25 febbraio all’Istituto Rodari.

Il percorso formativo sarà condotto attraverso il processo di educazione tra pari ( peer education) per promuovere atteggiamenti e comportamenti (life skills) nei giovani adolescenti utili per effettuare scelte di salute e di vita sani.

La Peer education è una metodologia educativa applicata nell’Azienda Sanitaria Pratese da oltre dieci anni ed oggi rappresenta uno dei percorsi educativi più promettenti, in particolare, per la prevenzione di comportamenti a rischio tra gli adolescenti. È utilizzata per attivare il passaggio di conoscenze ed esperienze attraverso i peer educator che assumono il ruolo di facilitatori nel processo di comunicazione tra pari.

Gli adolescenti hanno una conoscenza approssimativa ed imprecisa riguardo le tematiche dello sviluppo affettivo-sessuale. I canali informativi che  generalmente utilizzano sono i coetanei e più raramente i genitori e la scuola. È quindi importante creare, all’interno di contesti relazionali ed educativi,  occasioni per  saper riconoscere  quali sono i loro timori, le loro insicurezze, le loro possibilità ed i loro limiti.

Il decalogo peer
Il decalogo peer

La vita sessuale assume carattere di importanza non solo per l’influenza sulla crescita intellettuale e lo sviluppo degli adolescenti ma anche per le conseguenze che può avere sulla salute. Infatti le malattie sessualmente trasmesse e le gravidanze indesiderate nelle minori, sono tra i maggiori problemi di ordine sociale ed economico fra glia adolescenti.

In particolare le malattie sessualmente trasmesse, secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità rappresentano i giovani adolescenti una delle categorie a più alto rischio: dei 333 milioni di casi stimati nel mondo, ogni anno (tranne l’Aids) 111 interessano giovani di età inferiore ai 25 anni con una frequenza maggiore nelle ragazze rispetto ai ragazzi. E’ importante quindi promuovere una corretta informazione attraverso interventi di prevenzione ed educazione coinvolgendo il mondo della scuola, la famiglia e l’Azienda Sanitaria.

APPROFONDIMENTI

Dati dell’indagine Edit 2015.  Stili di vita a rischio nei ragazzi in Toscana

comportamenti_sessualiLo studio Edit dedica una sezione ai comportamenti ed abitudini sessuali degli adolescenti toscani nella fascia di età 14-19 anni. La rilevazione ha coinvolto 57 Istituti secondari di secondo grado e 5.077 studenti.

Secondo quanto dichiarato dai ragazzi, nel 2015 il 41,6% ha già avuto un rapporto sessuale completo avvenuto ad un’età media di 15,4 anni in entrambi i generi.

Il dato si è mantenuto tendenzialmente stabile rispetto agli anni precedenti mentre l’uso del profilattico continua a mostrare un trend negativo. Con il crescere dell’età si riduce l’utilizzo del profilattico : a 14 anni lo usa il 77,3% dei ragazzi, a 19  lo usa solo il 48,4%.

Più in generale, la percentuale di ragazzi che dichiara di aver utilizzato il profilattico durante l’ultimo rapporto sessuale si è ridotta  notevolmente nel corso degli ultimi sette anni perdendo circa il 9% (2008: 65% – 2015: 56,3), con il conseguente rischio di contrazione di malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate.

Ai ragazzi coinvolti nell’indagine sono state chieste le motivazioni del mancato utilizzo del profilattico: il 45,4% lo attribuisce ad un fastidio, il 45,4% all’uso di anticoncezionali orali ed il 32,1% alla riduzione della sensibilità.

info_sexI dati confermano che i giovani adolescenti non prestano attenzione al rischio di trasmissione di malattie e ancor di più con l’aumento dell’età soprattutto nelle ragazze.

Tra le diciannovenni solo il 34,6% dichiara di utilizzare il profilattico. L’uso  tende inoltre a ridursi ulteriormente rispetto all’aumento delle relazioni con il 9,3% dei ragazzi che hanno avuto sei o più partner sessuali che hanno utilizzato il profilattico durante l’ultimo rapporto sessuale.

Il genere femminile ignora maggiormente il rischio di contagio con la percentuale del 2,3% di utilizzatrici.

Con il crescere dell’età le ragazze fanno un maggiore uso di anticoncezionali orali per prevenire gravidanze indesiderate. Questo aspetto sembra essere la preoccupazione principale nel genere femminile. Il confronto dei dati con il 2011 dimostra infatti un aumento nell’uso di anticoncezionali orali nelle diciannovenni (2011: 8% – 2015: 38,4%)

[vannucchi – usl 4 prato]

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