PRATO. Si è spacciato per un sacerdote chiedendo di poter entrare in canonica per conto del vescovo. In realtà si trattava di un impostore in cerca di denaro o preziosi da rubare.
Nella tarda mattina di ieri, mercoledì 13 gennaio, un uomo si è presentato alla parrocchia di Capezzana. Da alcuni giorni il parroco, don Alberto Maggini, è ricoverato all’ospedale di Prato per l’aggravarsi delle sue condizione di salute.
Dicendo di chiamarsi «don Enrico», il truffatore ha chiesto a una familiare del parroco, che si trovava in quel momento in canonica, di accedere allo studio per visionare alcuni documenti. Il falso prete sapeva dell’assenza di don Maggini e ha detto di essere stato mandato dalla Curia per fare alcuni accertamenti.
Grazie ai suoi modi gentili, l’uomo è riuscito a conquistarsi la fiducia del familiare ed è stato accompagnato nella stanza dove, una volta rimasto solo, ha avuto buon gioco nel rovistare nei cassetti e negli schedari parrocchiali. Quando la donna è tornata nell’ufficio non ha trovato nessuno, la porta era aperta e c’erano i segni evidenti di un tentativo di furto.
Immediatamente è stato fatto un inventario e sembra che all’appello manchi soltanto un orologio. Evidentemente un truffatore ben informato sulla vita diocesana sta girando le parrocchie pratesi per raggirare i sacerdoti e i loro collaboratori.
«Si tratta di un impostore – dice il vicario generale della Diocesi monsignor Nedo Mannucci – e spiace ancora di più il fatto che abbia sfruttato il difficile momento di salute che sta passando don Alberto Maggini».
Per evitare che si verifichino di nuovo fatti del genere, la Diocesi ricorda che i sacerdoti possono farsi riconoscere esibendo il «celebret», un certificato rilasciato dalla Curia con firma del vescovo che ne attesta l’identità e l’appartenenza alla Chiesa.
[diocesi prato]