Dalla Santa Sede una lettera di ringraziamento alla Fondazione Raggio Verde e all’associazione Agrabah con la benedizione di Papa Francesco
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PISTOIA. La Segreteria di Stato della Santa Sede ha fatto giungere una lettera di ringraziamento alla Fondazione Raggio Verde e all’associazione Agrabah, che il mese scorso hanno inviato ad alcune autorità nazionali e regionali i bellissimi manufatti creati dai ragazzi della Casa di Gello nell’ambito del laboratorio di espressività, accompagnandoli con un testo di auguri per le festività e di sensibilizzazione attorno alle tematiche legate all’autismo.
Nel plico inviato al Vaticano, anche il video messaggio natalizio realizzato con i nostri ragazzi nell’ambito del laboratorio teatrale condotto da Dora Donarelli. La graditissima risposta, per la quale siamo estremamente grati, è firmata dall’assessore mons. Roberto Campisi ed esprime l’apprezzamento per quanto ricevuto dal Santo Padre, che ci invia la Benedizione Apostolica.
Per sollecitare l’attenzione verso le tematiche legate all’autismo, Agrabah e Raggio Verde avevano scelto i cuori di ceramica creati dai ragazzi. Oltre a Sua Santità Papa Francesco, il materiale ha raggiunto nel periodo delle feste il Presidente della Repubblica, la Presidente del Consiglio dei ministri, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, gli assessori regionali alla Salute e al Welfare (rispettivamente, Simone Bezzini e Serena Spinelli).
Accompagnava i manufatti una lettera, intitolata «Prendeteci a cuore», la quale spiegava che il piccolo dono costituiva un’occasione per rappresentare la necessità di attenzione delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Come spiega il testo, a partire dal 2002, ossia dall’inizio dell’attività dell’associazione Agrabah, molte cose sono cambiate: quelle che prima apparivano come concessioni oggi sono divenute diritti, ma la strada da percorrere resta tanta. I “progetti di vita” sono ancora un’eccezione e ogni distrazione da queste problematiche può rendere immediatamente possibili passi indietro da cui è poi faticoso ripartire.
«Proprio partendo dalla ricerca e dal rispetto alla personalità di ciascuno dei nostri ragazzi è stata costruito, attraverso l’espressività, un percorso – si legge nel documento — che ha visto i partecipanti al laboratorio usare le mani come ponte per trasferire il proprio mondo interiore nell’argilla in modo da riuscire a condividerlo, così esteriorizzato, anche con gli altri. Il nostro auspicio è che da questi e altri simili percorsi possa emergere un mondo vario, ricco di molteplici esperienze e di vita interiore».
L’idea è che tale mondo possa così esprimersi e raggiungere il prossimo, spiega ancora la lettera, firmata da Alvaro Gaggioli (presidente Agrabah) e Giancarlo Magni (presidente Fondazione Raggio Verde), che concludono: «Il nostro laboratorio di ceramica è, per tutte queste ragioni, un modo per restituirci la possibilità di vederci per quello che siamo, oltre i giudizi e i preconcetti: meravigliosi pezzi unici».
[gonfiantini— fondazione filippo turati onlus]