PISTOIA. A Pistoia, come a Montecatini, a Montale e in altre numerose province italiane, la Presidenza Nazionale Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha sollecitato manifestazioni di vario genere di carattere antifascista, in occasione dell’anniversario della marcia su Roma che si tiene ogni 28 novembre.
Dichiara l’Anpi di aver ideato tutto ciò “allo scopo di contrastare sul nostro territorio la escalation di episodi di chiara matrice neofascista a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi”. Prosegue dicendo avvisandoci che “in ogni circostanza esporremo un manifesto dell’Anpi nazionale e distribuiremo ai passanti un flyer informativo sul ‘fascismo ieri ed oggi’. Sarà gradita la partecipazione di quanti vorranno testimoniare la propria volontà di porre un argine all’onda nera che minaccia anche il nostro territorio, come prima tappa dell’auspicato percorso unitario per la promozione della cultura ‘antifascista”.
Qui a Pistoia dovremo sorbirci il loro presidio in Via Roma e sul Globo, coi volantinaggi, con gli affezionati antifascisti che, essendo i migliori, ci fermeranno per spiegarci quanto sia importante questo genere di attivismo, contriti, corrucciati, senza neanche darci la possibilità di mandarli al diavolo, altrimenti rischieremmo di creare un nuovo potenziale fenomeno di neofascismo al quale seguirà un nuovo e devastante presidio con volantinaggio annesso.
Gli eventi che preoccupano così tanto i signori partigiani, a rigori di logica, possono essere due: la manifestazione che Forza Nuova aveva organizzato in occasione dell’anniversario della vera marcia su Roma ma che, a causa dei mugugni delle Boldrini e dei Saviano, si terrà il 4 novembre; o, in alternativa, la grottesca raffigurazione di Anna Frank con la maglia della Roma fatta da alcuni ultras laziali.
Posto il fatto che questo è un paese ricolmo oltre l’orlo di sepolcri imbiancati muniti di facce toste degne
d’una medaglia, risulta impressionante come la minima notizia di un evento fuori dalle righe diventi un’occasione irripetibile per farne una bandiera, per farne una battaglia di civiltà (così i sinistri chiamano lo ius soli), per farne motivo di indignazione e per farne giornata di lutto nazionale.
La bussola del buonsenso è andata perduta ormai molto tempo fa, e non si è più capaci di dare agli imbecilli ciò che meritano: l’oblio. Concedendogli così una notorietà che piace al classico bulletto da strapazzo che gode nel sentire raccontate le proprie bravate. E così leggeremo Anna Frank negli stadi (sebbene nessuno, in verità, sia Anna Frank: speriamo sia irripetibile), le squadre porteranno sulle proprie divise la stella di David (sebbene gran parte degli indignati tifi per lo smantellamento dello Stato di Israele) e si renderà necessaria la legge Fiano perché (questo è il fine ragionamento che viene fatto) ci vuol poco a passare dagli accendini col Duce agli adesivi di Anna Frank e poi ad un nuovo olocausto.
Il vero olocausto è quello che sta assassinando il buon senso, e spiace prendere atto che questo andazzo sciattone abbia coinvolto anche una categoria, l’Anpi, che dovrebbe essere, prima di tutto, consistente.
Anzi, in realtà ce ne freghiamo: era già noto da troppo tempo.
[Lorenzo Zuppini]