PISTOIA. È ora che i sindacati confederali della scuola , i dirigenti scolastici, gli stessi docenti di ruolo diplomati rompano il silenzio.
Ricordo ancora -e nessuno potrà smentire- gli scioperi, le mozioni all’interno dei collegi dei docenti, le raccolte firme dei genitori invitati dagli stessi insegnanti, le occupazioni nei locali scoladtici da parte degli studenti e dei professori , gli scioperi a singhiozzo che c’erano per protestare contro la riforma Gelmini.
Tutti si schierarono in maniera netta e chiara , a tratti violenta, ma -mi chiedo – era in ballo il futuro lavorativo di qualcuno? Venivano azzerati i diritti? Si parlava di licenziamento?
Addirittura in alcuni istituti comprensivi della provincia di Pistoia , come in altre città italiane, furono approvati dal collegio dei docenti e nei consigli d’istituto, documenti contro la riforma Gelmini del governo Berlusconi.
Oggi invece tutti zitti: dai docenti diplomati con contratto a tempo indeterminato, ai sindacati Cgil, Cisl Uil , dagli stessi dirigenti scolastici, ai politici di sinistra.
È chiaro e palese che il silenzio è di stampo politico: la sinistra quella che aizzava i genitori e i docenti a sfilare nelle piazze, che promuoveva scioperi e manifestazioni contro il governo Berlusconi é la stessa che ha assunto ,qualche anno dopo , a tempo indeterminato migliaia di docenti ed ora licenziate dallo stesso.
Certo è ,che se questa situazione fosse accaduta sotto un governo di centro destra non avremmo assistito a questo silenzio assordante e preoccupante : non oso immaginare che cosa sarebbe successo!
Capisco l’imbarazzo di tutti coloro che ruotano nel mondo della scuola, ma credo che sia il caso di fare un passo indietro e capire che la situazione è grave e che questa realtà potrebbe creare un precedente: “Il posto fisso” d’ora in poi lo potremmo forse vedere nel film di Checco Zalone.
Da martedì 8 maggio ci sarà a Pistoia un presidio davanti all’ufficio scolastico provinciale in via Mabellini ed auspico che siano presenti dirigenti scolastici della provincia di Pistoia, docenti di ruolo, genitori, associazioni per dare solidarietà alle maestre diplomate e che gli stessi dirigenti scolastici, in sinergia con i sindacati confederali e con i politici a partire dal presidente della Regione Rossi, e dall’assessore regionale Cristina Grieco, si attivino fattivamente per tutelare i diritti acquisiti cancellando i provvedimenti di depennamento dalle graduatorie ad esaurimento : un licenziamento che non ha precedenti nella storia della scuola.
Ora basta con le chiacchiere: l’ITALIA è una repubblica fondata sul lavoro i cui diritti vanno tutelati.
Emanuela Checcucci
Docente di scuola primaria e consigliere comunale di FdI Pistoia.