Primo Levi ci ricorda che nel Lager «a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto», questo perché – come dice un noto proverbio siculo – «cu futti, futti e dio perdona a tutti!». Del resto se don Tofani non crede nella correzione morale e butta furi i “peccatori” dalla sua chiesa, può benissimo non credere al dovere di condividere quod superest (gli avanzi, anche di cassa) con i suoi confratelli. Anche loro sono cattivi perché non sono antisalviniani? E i carabinieri indagano…
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di ALESSANDRO ROMITI
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AGLIANA. I parroci don Anthony Mennem e don Rodolfo Vettori sono stati ascoltati dai carabinieri di Agliana per delle “sommarie informazioni” sulla questione dei 6.000,00 euro governativi, travasati esclusivamente nelle tasche della Caritas di don Tofani.
Il luogotenente Sturniolo avrà chiesto loro se hanno ricevuto una parte della somma proveniente dal governo ed elargita dal Benesperi, cosa che non risulta affatto per la decisione solenne delle dirigenti Morabito/Pellegrineschi. E questo è documentale.
I due, non rilasciano interviste a causa del segreto istruttorio che copre le indagini, per varie ipotesi di reati: uso illecito e aleatorio di soldi pubblici, con abusi, conflitti di interesse e altre amenità da democratici di chiarissima fama e lustro.
Come se non bastasse, nella commissione seguita in rete dello scorso lunedì 19, il consigliere criptocomunista Massimo Bartoli, ha – in una struggente dichiarazione – sollecitato la liquidazione dei gettoni di presenza per l’anno 2019, esprimendo la volontà di donarli alla Caritas del Tofani.
Una richiesta insolita, quella del cripto/5s fatta con una significativa enfasi e durante i lavori della commissione che richiamò, dunque, la nostra attenzione perché decisamente fuori luogo.
Che il consigliere Bartoli sia stato opportunamente istruito da qualche familiare che canta nel coro parrocchiale con voce d’usignolo ed è molto vicino a Ornella Pellegrineschi, stretta collaboratrice del pro-papa Paolo VII Tofano?
La Pellegrineschi lascia la bacchetta da direttore della corale del Tofani e il mattino successivo prende quella da responsabile del Coc (Centro Operativo Comunale, non òvo alla coc) così entrando nel pieno d’un conflitto di interessi nel procedimento adottato in tandem con la Domenica Morabito sull’assegnazione del fondo cassa di 6.000,00 euro.Quel marsupiale di Renzo dei Promessi Sposi direbbe: «La c’è la Provvidenza!».
La famosa determina 447 del settembre scorso, venne infatti erogata a una sola Caritas con (anche conosciuta per avere noti interessi extracomunali Vicofaro, per esempio!) e che piace tanto anche all’Agnellone di Dio, alias assessore Ciottoli.
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Alla fine, tutto torna, come disse un notissimo collega di Pistoia. Tornando al Bartoli, che è consigliere noto per ricercare la legalità e la trasparenza, lui ha chiosato la richiesta della donazione dei gettoni con una finale precisazione (in cauda venenum): “…qualcuno dovrà farsene una ragione”, riferendosi a don Anthony Mennem e don Rodolfo Vettori, i due parroci che, con le loro tre sezioni della Caritas diocesana (cioè anche quella di San Michele, noto quartiere e bacino elettorale del Benesperi), sono state lasciate a bocc’asciutta dal sindaco del cambiamento.
Insomma un affronto alle continue raccomandazioni di condivisione e uguaglianza che sono sancite non solo dalla Costituzione, ma anche dalle omelie domenicali dello stesso Tofani.
Su don Paolo è da osservare che “non smentendo affatto, nell’omelia di domenica 18, la nostra smentita” avvenuta con la pubblicazione della determina di donazione dei 6.000, ha di fatto confermato la situazione e la sostanziale innegabile discriminazione degli altri due suoi colleghi: forse la nuova chiesa dell’accoglienza cara a Bergoglio opera non più secondo il Vangelo, ma secondo il famosissimo proverbio siculo cu futti, futti e dio perdona a tutti?
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
One thought on “preti, suocere & agnelloni. IL PRO-PAPA TOFANI PIGLIA TUTTO E SI AGGIUDICA ANCHE I GETTONI DEL 5 STELLE BARTOLI CHE DICE AI PARROCI RIMASTI A SECCO: «QUALCUNO DOVRÀ FARSENE UNA RAGIONE!»”
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