processi penali. PIÙ LA PROCURA INSISTE NEL PERSEGUITARCI, PIÙ IN AULA VENGONO SMENTITE LE TESI DEI NOSTRI ACCANITI STALKERS IN TOGA


Come nascono i neologismi dalle persone e dalle situazioni che coinvolgono la nostra vita nel bene e nel male


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Alessandro Romiti non avrebbe mai pensato di poter essere associato ai migliori giornalisti d’Italia. Ci voleva l’avvocata Lucarelli… Grazie!

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Quando da un nome nasce un aggettivo, il personaggio da cui scaturisce ha fatto la storia.

E questo ha fatto Annalisa Lucarelli che nel processo al quotidiano Linea Libera dinanzi alla giudice Daniela Bizzarri ha tentato di esordire con una bizzarra quanto gradita considerazione. Romiti è un giornalista che fa politica: è chiaramente orientato e dunque deve essere punito.

Questo concetto è stato espresso più volte in aula. Ma non è assolutamente apparso convincente. Forse l’avvocata Lucarelli non guardi Rete4, non legge Nicola Porro, Marco Travaglio o Vittorio Feltri e nemmeno Paolo Del Debbio. Forse neanche il principe del foro pistoiese, Andrea Niccolai,  sicuramente la avrà consigliata per la discutibile esternazione avanzata direttamente nella requisitoria per chiedere il massimo della pena.

A tal proposito Romiti si è un po’ inorgoglito, avendo visto il suo nome associato tali mostri sacri del giornalismo nazionale, certamente bene orientati anche se non – come tutti i venduti politicamente corretti –  non a sinistra. All’avvocata Lucarelli, èerò, sfugge un particolare e di assoluto rilievo: per un giornalista fare politica non è reato. Per intenderci non è come vedere un Claudio Curreli che riscuote dallo stato, ma lavora per le Ong che importano tante risorse di… povertà accertata.

Anche il Vpo Alessandro Baccelli, che aveva ricevuto la “lettera scarlatta” sulla chat per il duo Bianchini/Romiti ha fatto una richiesta davvero sconclusionata: forse anche perché troppo ligioalle direttive (sempre) di Curreli, il punito destinato a Pistoia.

Grazie alla avvocata Lucarelli, a Pistoja non si dirà più  “kafkiano” con “lucarelliano”…

La cartella di Baccelli è stata sommersa di atti che smentivano i raffazzonati capi di imputazione copia-incolla della procura.

Il Terzo Piano, infatti, nel procedimento 175/2019 impiantato su una serie di querele dell’ottimo mai-comandante Andrea Alesandro Nesti, ha fatto la figura che meritava secondo l’espressione cara a Emilio Fede.

Purtroppo la procura pistojese lavora al buio, senza fare indagini prima del rinvio a giudizio, violando, di regola, l’articolo 358 nella lettera e nello spirito; e facendo “strame” di logica e articolo 54 Cost., pilotando i Panarelli della Pg dei carabinieri, e gettando alle ortiche buon senso e soldi pubblici.

Tanti soldi pubblici. Lì sì, cari avvocati penalisti e della Camera Penale pistojese, che si fa politica! Lì dove si mettono i clandestini prima degli italiani; o le sorelle dei superiori gerarchici (Luca Turco) prima del dovere di amministrare la giustizia in nome del popolo italiano e contro la dignità di un luogotenente Daniele Cappelli che fa il suo dovere. Non è vero, Pm Coletta che va in Tvl da Luigi Egidio Bardelli e ha il coraggio di dire che a lei, le «prossimità sociali» fanno solo un ricco baffo?

E allora vi proponiamo le dichiarzioni “lucarelliane” che potrete scaricare integrali dal link in rosso che segue: scarica verbale trascrizione di udienza da quì.

Buon divertimento.

[redazione@linealibera.info]


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