PISTOIA. È stata Graziella Cimeli, portavoce del Comitato Recupero Comunità Montana, a firmare la lettera che spiega a mezzo mondo i motivi dell’insoddisfazione della gente della Montagna riguardo alla vicenda giudiziaria che ruota intorno all’ammanco milionario, e che rischia di dare soluzioni fin troppo facilmente parziali a mille inquietanti interrogativi dei ‘sacrificati’.
Ma sono in sette ad aver firmato un’ulteriore denuncia-querela presentata proprio questa mattina, 29 settembre, all’ufficio del Procuratore Capo di Pistoia.
Lamentano che all’appello degli atti – e nel silenzio generale – manca un ineliminabile bilancio consuntivo (quello del 2010), che doveva esserci, ma che nessuno ha mai né approntato né reso pubblico. Lamentano che doveva essere previsto un commissario e che tale commissario doveva prendere le iniziative idonee per questa gravissima omissione, coinvolgendo anche il Prefetto: e per questo chiedono che la Procura proceda, oltre al resto, anche «per il reato di cui all’art. 328 cp (Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione – n.d.r.) ed in genere per tutti quei reati che possano nella fattispecie ravvisarsi». E a questo fine si sono rivolti a un ufficio legale di Prato.
Ma lasciamo parlare direttamente gli interessati cominciando dalla lettera inviata dalla signora Cimeli:
Al Presidente della Giunta Regionale Toscana – Firenze
Al Presidente del Consiglio Provinciale – Pistoia
Ai Sindaci dei Comuni di San Marcello – Piteglio – Cutigliano – Abetone
con preghiera di trasmissione ai Consiglieri Comunali
A tutti gli organi di stampa locali e nazionali
Loro indirizzi
Montagna Pistoiese, 29 Settembre 2014
OGGETTO: esposto denuncia
Allegata alla presente si invia copia dell’esposto denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Pistoia, in data 29 settembre relativo alla disciolta Comunità Montana.
L’iniziativa assunta desidera sostenere il lavoro della Magistratura nell’accertamento della Verità nelle sue varie implicazioni, con la speranza che la Montagna possa tranquillamente riprendere fiducia nelle Istituzioni e nei suoi rappresentanti.
Per motivi di riservatezza e per ovvio motivo di riguardo verso l’organo inquirente, non viene data pubblicità ai nominativi dei firmatari del citato esposto.
Tanto si trasmette per opportuna conoscenza alle Istituzioni in indirizzo ed agli organi di informazione locale e nazionale.
Distinti saluti.
P. il Comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”
Graziella Cimeli
Ed ecco il testo della denuncia-querela consegnata poco fa:
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL
TRIBUNALE DI PISTOIA
ATTO DI DENUNCIA QUERELA
Depositata personalmente dalle persone offese
Il Comitato Recupero Ammanco Comunità Montana nelle persone dei sotto firmatari della presente denuncia querela, premesso che:
1) Siamo “normali cittadini” costituitisi nel comitato recupero ammanco Comunità Montana Appennino P.se;
2) Il nostro comitato è nato dopo aver appreso dagli organi di stampa del procedimento penale a carico del ex economo della Comunità Montana Appennino P.se Sig. Giuliano Sichi;
3) Al Sichi, come sicuramente ben noto a Codesta Procura, è. contestato il reato di cui all’art 314 cp e art 476 cp;
4) Secondo la tesi accusatoria il Sichi avrebbe sottratto alle casse della Comunità Montana la cifra di Euro 1.143.957,68;
5) In un secondo momento abbiamo appreso dagli organi di stampa che, oltre al Sichi, è stato richiesto il rinvio a giudizio anche per i Sig.ri Fedeli Roberto, Rosa Apolito, Baldi Luciano, Alessandro Michelotti, Umberto Erpichini, Antonella Giovannetti, Gabriella Banti, Walter Bernardi, Stefano Bertocci per aver agevolato o comunque omesso di controllare l’operato del Sichi.
6) Sempre dagli organi di stampa abbiamo appreso che la Comunità Montana dell’Appennino P.se non ha mai approvato il bilancio consuntivo del 2010.
7) Abbiamo in proposito anche chiesto spiegazione attraverso una lettera aperta al Presidente della Provincia di Pistoia ma mai abbiamo ricevuto risposta (allegato 1).
8) Scartabellando sul sito della Provincia di Pistoia abbiamo poi trovato il verbale di deliberazione del consiglio provinciale atto n. 161 seduta del 29 novembre 2013 oggetto: “riconoscimento legittimità debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194 del d.lgs. 267/2000”,
1) In tale verbale si evidenzia addirittura quanto segue “visto inoltre che l’ultimo bilancio di previsione approvato dalla Comunità Montana risale all’anno 2011, che l’ultimo bilancio consuntivo approvato è riferito all’esercizio 2009 e con deliberazione di Giunta provinciale n. 16512012, ratificata dal Consiglio Provinciale con atto n. 259, del 29 novembre 2012, ai quali si rinvia, sono state variate le previsioni del Bilancio Provinciale prendendo atto della situazione contabile della ex Comunità Montana…”
2) In base quanto sopra sembrerebbe accertato che il bilancio consuntivo riferito all’esercizio 2009 non sia stato mai approvato dalla Comunità Montana Appennino Pistoiese.
3) La mancata approvazione del bilancio consuntivo in un ente pubblico, specialmente ove siano stati accertati debiti fuori bilancio come nel caso de quo, non dovrebbe ex lege
comportare al c.d. commissariamento dell’Ente ex art. 141 Testo unico enti locali?
4) Non stava dunque all’organo regionale di controllo la nomina di un commissario di controllo che avrebbe dovuto predisporre il bilancio dando un termine di 20 giorni per approvarlo?
5) Nel caso in cui tale termine spiri invano il commissario di controllo non avrebbe dovuto sostituirsi all’amministrazione inadempiente, darne formale comunicazione al Prefetto che avrebbe dovuto iniziare la procedura di scioglimento dell’Ente?
6) Quando la Provincia di Pistoia è subentrata alla Comunità Montana non avrebbe dovuto comunicare agli organi preposti questa grave discrasia?
7) L’approvazione del bilancio consuntivo di un Ente Pubblico – quale è la Comunità Montana e la sua successiva obbligatoria comunicazione agli organi istituzionale preposti non è una norma c.d. “vuota” ma ha la fondamentale funzione di garante dell’ordine pubblico così come definito dall’ art. 159 D. Lgs. n° 112/1998 (… ordine pubblico, inteso come il complesso dei beni giuridici fondamentali e degli interessi pubblici primari sui quali si regge l’ordinata e civile convivenza nella comunità nazionale, nonché alla sicurezza delle istituzioni, dei cittadini e dei loro beni).
8) L’Ente Pubblico in quanto detentore e gestore di pubblici denari ha il dovere di comunicare e giustificare ogni singola spesa effettuata affinché questa venga analizzata dalla preposta istituzione, tant’è che il Legislatore ha previsto la lapidaria sanzione dello scioglimento di quell’Ente che non effettua nei tempi previsti l’approvazione del bilancio consuntivo.
9) Ancora in punto di diritto ci permettiamo di ricordare quella costante giurisprudenza di legittimità riguardo all’elemento oggettivo del reato di cui all’art 328 cp . La condotta di rifiuto prevista dall’art. 328 c.p. si verifica non solo a fronte di una richiesta o di un ordine, ma anche quando sussista un’urgenza sostanziale, impositiva del compimento dell’atto, in modo tale che l’inerzia del pubblico ufficiale assuma la valenza di un rifiuto dell’atto medesimo (Cass. Pen. sez. IV 17069).
Tanto premesso noi sottoscritti
proprio e quali membri del Comitato Recupero Ammanco Comunità Montana
SPORGIAMO DENUNCIA E QUERELA
Avverso
Tutti quei soggetti che hanno commesso e/o comunque agevolato le condotte sopra descritte per il reato di cui all’art. 328 cp ed in genere per tutti quei reati che possano nella fattispecie ravvisarsi, chiedendone espressamente la punizione, con riserva di costituirsi parte civile nel p.p., con espressa estensione a tutti coloro che con il loro comportamento ed il loro concorso sia morale che materiale hanno concorso nella commissione degli stessi reati, e richiedendo altresì di essere notiziati in caso di richiesta di archiviazione, di essere notiziati in caso di richiesta di proroga delle indagini preliminari nonché dichiarando di opporsi ex art. 459 c.p.p. a che si proceda per decreto penale di condanna.
Con ossequio.
Pistoia lì (oggi 29 settembre – n.d.r.)
[Seguono 7 firme di cittadini e/o consiglieri comunali della Montagna]
Scarica: Esposto alla Procura di Pistoia – Allegato all’esposto
One thought on “PROCESSO COMUNITÀ MONTANA: PER IL COMITATO RECUPERO NON BASTA UN SOLO COLPEVOLE”
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