processo politico 7. PLATONE AVEVA L’ACCADEMIA, ARISTOTELE IL LICEO: PISTOIA PUÒ CONTARE SU PROCURA E AULA SIGNORELLI. L’AVVOCATA GIUNTI, IL RAGIONIER PERROZZI E “LA CALUNNIA È UN VENTICELLO…”

Leggere le trascrizioni dell’udienza del 7 marzo 2022 è come rivedersi certe puntate di Scherzi a parte. E dovremo tornarci sopra per diverse puntate, con somma gioia della legale del non-dottor Ctu di Quarrata, perché non fa male richiamare magistrati e avvocati alla ragione e alla logica che perlopiù difettano


Non era già chiaro di per sé che si parlava
di ipotesi e non di accuse?


 

CREDERE A CHI MANEGGIA IL SUO POTERE

È COME DISSETARSI SENZA BERE

 


 

In procura c’è il vizio di leggere poco e male. O di non leggere addirittura. Poi si va in aula e, come per Bertinelli…, «il fatto non sissiste». E il popolo paga, eh?

 

1.Un capo di imputazione ritenuto fondamentale contro di me, per sostenere le tesi insensate dell’accusa (leggi sostituti Curreli e Grieco, ma non solo), è costituito dall’assunto, dato per certo e indiscutibile, che l’aver inviato i miei articoli, fino al momento degli arresti domiciliari g.c. – gentilmente concessi – dalla Gip Patrizia Martucci, alla caserma dei carabinieri di Quarrata-luogotenente Salvatore Maricchiolo e non solo; è costituito dall’assunto, dicevo, secondo cui io avrei calunniato Romolo Perrozzi.

2.Rileggiamo l’art. 368 (calunnia) del codice penale, che punisce chi «con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato».

3.Pongo, immediatamente, due domande: con le mie spedizioni-pec di articoli al luogotenente Maricchiolo e a molti altri, ho io incolpato «di un reato taluno (il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, Ctu del tribunale di Pistoia)» che io sapevo innocente? Ho, forse, in qualche modo, simulato «a carico di lui le tracce di un reato»?
Ma nemmen per sogno!



4. In ogni Pec inoltrata a Maricchiolo c’era una premessa inequivocabile, come del resto potete vedere nella foto:

SI SEGNALANO IPOTESI DI

  1. SOSPETTA DISCRIMINAZIONE DEI CITTADINI
  2. FAVOREGGIAMENTO DI ALCUNI CITTADINI RISPETTO AD ALTRI

PERCHÉ LA PROCURA INDAGHI, VERIFICHI E ACCERTI

5. E qui entriamo nel punctum dolens o nervo scoperto che dir si voglia: l’effettiva competenza linguistica del luogotenente Maricchiolo, del PM, del sostituto Curreli prima e di Grieco dopo in combinato disposto, e della volenterosa schiera avvocatesca assunta dal Perrozzi per difendere diritti da lui ipotizzati come suoi, ma non spettàntigli per legge.

6. Competenza linguistica: tutti i signori di cui sopra, la capiscono o no, la differenza che passa tra:
— io incolpo il Perrozzi di aver compiuto questi reati (a-b-c), e il periodo
— si segnalano ipotesi… perché la procura indaghi, verifichi e accerti?

7. L’ipotesi è un dato certo o un dato da dimostrare? Cosa hanno elaborato, invece, nell’area di Broca (la regione di corteccia cerebrale nota per avere un ruolo chiave nella produzione e comprensione del linguaggio), Salvatore Maricchiolo, Claudio Curreli, Tommaso Coletta, Giuseppe Grieco, gli avvocati del Perrozzi, a partire dalla signora Giovanna Madera e finire alla sua collega di studio Elena Giunti, che ne ha preso il posto in difesa del Ctu?

8. La Madera si permetteva (verosimilmente con il consenso di Curreli stesso e della sostituta Linda Gambassi) di poter inoltrare Pec contenenti notizie di reato di stalking, date per certe, a mezzanotte di un sabato d’agosto e il giorno successivo, domenica, poco prima delle 21? Sapete leggere nelle foto? E in procura a Pistoia sanno farlo?

9. E in quei due specifici casi nessuno dei PM/sostituti avvertiva l’avvocata che quel suo modo di operare era irrituale e che, come tale, non poteva e non doveva essere ammesso?

1. L’avvocata Giovanna Madera poteva scrivere direttamente a Curreli, alla Gambassi e a mezza procura. A mezzanotte, di sabato e d’agosto. Senza rispettare le forme di rito che venivano imposte a noi di Linea Libera

10. Per quale motivo tutto questo silenzio accondiscendente della procura? Quest’occhio di riguardo per Perrozzi?
Perché la di lui avvocata (persona del mestiere) dà per certe le misere lagne (lagnanze sarebbe troppo) del suo cliente? E per giunta le invia irritualmente alla procura; e per giunta la procura adopera queste “notizie” senza battere ciglio; e per giunta le infila nei capi d’imputazione. E per giunta senza obiettare – come più volte è stato fatto con noi – sull’irritualità dell’inoltro.
Ma allora, signori Curreli e Boccia, esistono davvero cittadini e avvocati di serie A e poveri scribacchini (così definiti dalla moglie di Andrea Alessandro Nesti) di serie B, C, D… Z?
È così che a Pistoia la legge è davvero uguale per tutti?

11. Solo per aver chiaramente premesso

SI SEGNALANO IPOTESI DI

  1. SOSPETTA DISCRIMINAZIONE DEI CITTADINI
  2. FAVOREGGIAMENTO DI ALCUNI CITTADINI RISPETTO AD ALTRI

PERCHÉ LA PROCURA INDAGHI, VERIFICHI E ACCERTI

2. L’avvocata Giovanna Madera poteva scrivere direttamente a Curreli, alla Gambassi e a mezza procura. Alle 21, di domenica e d’agosto. Senza rispettare le forme di rito che venivano imposte a noi di Linea Libera

mi sono guadagnato il sequestro preventivo (e sottolineo questo termine, di cui né la procura né Maricchiolo hanno evidentemente contezza linguistica) di 4 computers, un cellulare, un tablet, ancor oggi trattenuti senza motivo alcuno, e in più 104 giorni di arresti domiciliari, dati ad mentulam canis (in lingua zulù umthondo wenja umile, a “pene ritto di cane”, anche se in italiano umile ha ben altro significato…), solo perché in procura

— o non leggono
— o leggono male
— o non sanno leggere l’italiano
— o fate voi una qualsiasi ipotesi tanto il risultato non cambia.

Il luogotenenente Salvatore Maricchiolo

12. Forse avrei ottenuto maggiore attenzione dal PM se, invece di spedire lettere e documenti autentici (mai presi in esame, mai considerati, letti, indaginati: perché signor Curreli?), avessi detto al luogotenente Maricchiolo che «il Perrozzi mi s’è arrubbàto ’na chiavA», come la vigilA Traversi. Così, magari, gli arresti sarebbero toccati al Ctu non-dottore, come nel caso della comandantA Turelli di Agliana!

13. Sono ancora qui che mi sbattezzo (= mi tormento) per capire come mai Curreli & C. non abbiano sequestrato e esaminato come richiesto i documenti da me analiticamente indicati: i falsi condoni; le illecite autorizzazioni-parcheggio del Comune di Marco Mazzanti al ragionier non-dottor Perrozzi; le illecite chiusure di tre strade vicinali-interpoderali; i falsi sopralluoghi di Iuri Gelli, Andrea Casseri, Marco Bai e Emanuele Gori e quant’altro.

14. Come mi sbattezzo (vedi sopra) per capire come mai Curreli
— possa lavorare tranquillamente nello stesso tribunale in cui opera anche la moglie, Nicoletta Curci, e in materie affini (fallimenti, esecuzioni etc.), senza che nessuno parli di questo. Scusate: cui prodest? A chi o cosa fa comodo questo?
— possa essere, al contempo, sostituto/difensore delle leggi della patria e terraperturista addetto al coordinamento degli ingressi dei clandestini a Pistoia: cui prodest? A chi o cosa fa comodo questo?
— possa non conoscere le criticità di Vicofaro mentre la procura ignorerebbe – se è vero quello che ci viene riferito – ogni segnalazione dell’Asl sui problemi igienico-sanitari dei neri di don Biancalani: cui prodest? A chi o cosa fa comodo questo?
— possa permettersi – nel silenzio generale di tutto il tribunale, perché le domande da me inoltrate sono state inviate a tutto il tribunale di Pistoia, penale e civile) – di non rispondere su queste due circostanze:

Fatti noti. Come può, Curreli, coordinare le associazioni che accolgono i clandestini? 

• Curreli conosceva il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi di per sé o per interposta coniuge prima di “perseguitare” me e Linea Libera?
• Curreli e altri sostituti conoscevano Alessandro Andrea Nesti in quanto per un triennio Vpo – vice procuratore onorario nella stessa procura pistoiese – e quindi ambientalmente, incompatibile con un processo come costruito dal magistrato capo-scout?

15. Sbattezzata finale. Strillate poco, o tutti voi scandalizzati da me calunniatore: Maricchiolo, procura, avvocati dalla Madera alla Giunti, agli altri.
Spiegate piuttosto perché così tanta garanzia e scudo umano dinanzi a certi personaggi e ad «autorità costituite» (sindaco Marco Mazzanti) tanto care alla Gip Patrizia Martucci.

Io non credo di dover spiegare niente: è la procura che deve motivare il perché non ha mai svolto neppure una indagine.
Aveva forse paura della verità?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]



Cara amica,
ti scrivo…

 

Se l’avvocata Elena Giunti fa la brava, in una delle prossime puntate le spiego e illustro, più che volentieri, l’inscizia pneumatica e l’incompetenza linguistica che regnano al terzo piano del palazzone di piazza Duomo.

Non vorrà dire che non posso dal momento che ho le abilitazioni professionali necessarie e sufficienti, rilasciatemi dalle famose «autorità costituite», che mi permettono legittimamente e legalmente di giudicare gli specifici aspetti della preparazione logico-linguistica anche – e sottolineo anche – dei signori magistrati.


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