procvra et qverelae. ATTORI DIVERSI, MA SEMBRA PROPRIO LA STESSA MANINA…

Sia a Pistoia che ad Agrùmia si producono esposti, querele e denunce in quantità industriale. Solo che alcuni di questi atti, pur di diverso attore, sembrano proprio scritti dalla stessa persona. Come starà effettivamente la cosa?


Le parole sono pietre e con esse non si scherza

 

QUALCUNO PASSA IL TEMPO SOLO A SCRIVERE

PER IMPEDIRE AGLI ALTRI, AHIMÈ, DI VIVERE.

NÉ LO FA SOL PER SÉ COMUNQUE SIA:

SCRIVE PURE PER ALTRI, UNA FOLLIA!

 


 

Ingrandimento di querela 1

 

FORTUNATAMENTE io sono un non-professore, perché, se avessi la mentalità del professore, non avrei il coraggio (o l’avventatezza?) che ho nello scrivere le cose che non piacciono alla procura, al signor ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, al signor Claudio Curreli o Giuseppe Grieco, ai sindaci, ai giornalisti di Pistoia e a un sacco di “forteguerriani” con troppa puzzetta sotto il nasino girato all’insù come una francesina.

Non mi sono, fortunatamente, neppure laureato alla Federico II di Napoli, anche se ci conoscevo una spigliata signora di nome Rosa Gxxxxo, che, membrA gentilissimA di un concorso per latino umanistico e medievale all’Università di Verona, quando mi esaminò all’orale (anche di questo ho tutte le prove, cari miei, capito?), dopo avermi fatto tradurre un pezzo mai visto dal francese, ebbe il coraggio di guardarmi in faccia e dirmi, testuali parole: «Senta… lei è l’unico dei concorrenti che sa veramente il latino, ma questo concorso lo vince E.F.». E fui sistemato: copione già visto, non molto prima, all’università di Sassari, per la stessa materia. E tutti elementi votati a un solo partito, il più democratico che ci sia: quello che vuole vaccinare tutti, compresi i coniglietti da compagnia perché potrebbero infettare di Covid il cane della Cirinnà con 24 mila euro nella cuccia.

Cionondimeno, anche se sono un non-professore (del che ringrazio il dio che non c’è), sia per la personale preparazione glotto-filologica che per altro, sono certo di sapere riconoscere:

  1. uno studente che non ha studiato

  2. un imbecille che parla a imbecille

  3. un sostituto che chiede un’archiviazione di querela senza averla letta oltre l’oggetto – o altrimenti non scriverebbe tante stupidaggini tutte in fila senza neppure un fil di logica, quanta può essercene in una spilla da balia

  4. qualche non-collega tronfio del «prof.», ma “sgonfio di testa”, anche se capace di stare in piedi solo perché è gonfio e duro come un coglione con l’orchite (non dolorante, però, o altrimenti non sarebbe più “sgonfio di testa”).

Ingrandimento di querela 2

Qui vi propongo un giochino di riconoscimento. Di solito i classicisti (molto assai diversi dai modernisti) sono abituati alla collazione dei manoscritti (detti anche testimoni, come quelli falsi del tribunale) e alla scelta delle forme espressive più probabilmente e scientificamente adoperate/adoperabili da un autore.

Questo, però, non vale solo per gli scrittori: la scrittura è un’organizzazione mentale che si manifesta anche quando si scrive al computer.

Ciò è rilevabile – dopo un attento e ponderato confronto logico-filologico-linguistico – anche in queste due querele depositate contro di me alla non di rado non-leggente procura di Pistoia.

Come vedete la firma del compilatore è più che evidente nell’impostazione della querela stessa e nell’uso di un tipo di carta “tipico” di una «manina» (direbbe Di Maio) nota.

Moduli e schemi sono esattamente gli stessi; stessa la carta, stessa la cacca – che vi risparmio, in quanto tale.

Misteri della fede e della «procura delle nebbie», secondo la ben definizione della polizia giudiziaria dell’analoga procura fiorentina.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Sorella VolpO, fratello LupA…

la vostra zucca è maligna e cupa!


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