profughi. ROVENTE ASSEMBLEA AL NESPOLO

Il fabbricato destinato a divenire ostello per i profughi

PISTOIA. Surreale la riunione tenuta ieri sera nell’enclave rouge del Nespolo, dove l’imminente arrivo di due dozzine di giovani profughi ha gettato scompiglio tra i residenti, da oggi costituiti in un comitto No-profughi”.

A nulla è valsa la visita dell’ex Bertinelli, effettuata prima del ballottaggio: anziché sedare le inquietudini, sembra averle accese, consentendo l’affermazione del Tomasi con due terzi delle preferenze.

Quella del Bertinelli fu una “toppa, peggio del buco”, aggravata da una telefonata in diretta con il Prefetto che lo rassicurava – a fronte di una trentina di residenti – di non avere notizie sul progetto di apertura dell’ostello per profughi.

La “corda” – che con una azione di progressivo effetto volano sul consenso politico esercitato dalle coop rosse – che ha permesso alla sinistra di assicurarsi di governo della città di vanni Fucci, si è infatti spezzata.

Sembrano arrivare al pettine tutti i nodi correlati alla politica dell’accoglienza disordinata dei giovani extracomunitari, facilmente riconoscibili perché parcheggiati nelle panchine delle piazze, afflitti da uno stato di inedia non facilmente superabile.

Assemblea al Nespolo

La proprietà dell’immobile riconducibile agli eredi di Marcello Romiti, stimato commerciante di tessuti, sarebbe intervenuta per qualche minimo chiarimento, cercando di evitare affermazioni confermative del progetto, in avanzato stato di conclusione: i lavori di eliminazione dell’impianto di aria condizionata e di riscaldamento (avrebbero montato ben due caldaie) sono la prova concreta della destinazione d’uso a “struttura” per l’accoglienza e non a studi commerciali che, altrimenti richiedono una climatizzazione.

Anche il Sindaco Tomasi, intervenuto con l’Assessore Sabella prima del 25 giugno, avrebbe “allargato le braccia” risultando pacifico che le formalità amministrative sarebbero tutte assolte, anche quella della necessaria “abitabilità”.

Su questo punto ci risulta infatti che gli studi medici (nel plesso vi erano degli ambulatori) preesistenti, siano stati costretti a lasciare il fabbricato che allora era usato come ambulatori medici.

Insomma, la allocazione dei profughi extra comunitari, sembrerebbe diventare il detonatore di una bomba destabilizzante le forze della sinistra che, consapevoli delle pesanti sanzioni elettorali, sarebbero pronte a fare retromarcia e mitigare le proprie iniziative di natura filantropica (con i soldi pubblici) e finalità etico-umanitarie.

È infatti di oggi la notizia che il parlamento avrebbe rinviato a settembre la definitiva approvazione dello jus soli, incominciando a incarnarsi la chiara indigestione degli italiani per la minaccia – confermata dalle espressioni degli altri membri dell’Ue – di un potenziale innesco di una invasione, non solo incontrollata, ma anche ingestibile e non reversibile, con la certezza della crescente erosione delle risorse pubbliche, sottratte ai cittadini autoctoni.

[Alessandro Romiti]

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